E se la morte fosse preziosa quanto la vita? Questa è la domanda che ci ha pervaso, ieri, dopo la visione di “Non farmi perdere tempo” interpretato da una strepitosa Lunetta Savino, scritto e diretto da Massimo Andrei, al Piccolo Eliseo.
La protagonista è Tina, una ventisettenne affetta dalla poco nota progeria dell’adulto, la sindrome di Werner, in poche parole, un invecchiamento precoce. La ragazza cerca spasmodicamente di dare vita ai giorni e non giorni alla vita, con una irrefrenabile comicità e ironia. Fa tesoro dei consigli ricevuti dal medico che la invitano a impiegare e sfruttare il suo tempo coltivando passioni, amori, rapporti familiari e professione. Accoglie la tragedia a testa alta, da sola, con tutte le sue forze, come solo le donne riescono a fare. E’ conscia che la morte, per lei, è dietro l’angolo, ma l’aspetta serena, con grande coraggio, e soprattutto, senza alcun rimpianto.
L’attrice racconta che l’autore si è ispirato ad una storia vera, la storia di una donna che fu invitata in tv da Maurizio Costanzo. La storia di una donna che ha accettato la sua malattia con grande intelligenza. L’autore poi nel testo lascia spazio a grandi riflessioni filosofiche quali il senso della vita, il tempo che passa, i desideri dell’uomo.
In scena dal 27 novembre all’8 dicembre al Piccolo Eliseo, con un biglietto di ingresso di 20€.
Firmato MC ROTA
Conclusa la recente esperienza sanremese (la decima per la cantante veneziana) con il brano Un po’ come la vita in coppia con Briga, Patty Pravo si prepara ad esibirsi nei più importanti teatri italiani a partire dal prossimo 1 marzo 2019.
Con milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 29 album pubblicati, sperimentazioni ed eccessi, Nicoletta Strambelli - vero nome delle celebre interprete - si conferma ancora oggi realtà attuale del panorama musicale italiano. Ultima diva per antonomasia, ha incantato il pubblico degli ultimi 50 anni con i suoi grandi successi, da La Bambola a E dimmi che non vuoi morire, passando per Pensiero stupendo e Cieli Immensi.
Il nuovo Red Tour prende il nome dalla sua ultima pubblicazione discografica, Red, che ha debuttato nei giorni della kermesse sanremese e che vede la presenza di firme prestigiose, tra cui Giuliano Sangiorgi (Dove eravamo rimasti), Giovanni Caccamo (Pianeti), Ivan Cattaneo (La carezza che mi manca) ed, infine, il tanto atteso inedito di Franco Califano, Io so amare così. Il brano, annunciato qualche mese fa in un’intervista con Vincenzo Mollica su Rai 1, è stato affidato a Patty Pravo direttamente dal Califfo, che ha voluto coinvolgerla nel suo testamento artistico.
Nel nuovo spettacolo musicale, Patty Pravo ripercorrerà i grandi successi di una carriera ultracinquantennale che con i suoi sfarzi, colpi di scena, voce e gestualità ha segnato profondamente il volto dell’Italia del ‘900. Non mancherà, ovviamente, il brano presentato al Festival di Sanremo e le novità del nuovo album Red, uscito anche nella splendida versione 33 giri.
In attesa dei prossimi concerti, tra cui la tappa romana all’Auditorium Parco della Musica il 3 marzo (info e prevendite su ticketone.it), Patty Pravo incontrerà il pubblico capitolino per il firmacopie di Red alle ore 18.00 di lunedì 25 febbraio presso la Discoteca Laziale.
Tutte le date del Red Tour:
1 marzo – Trieste, Teatro Bobbio
11 marzo – Bergamo, Teatro Creberg
15 marzo – Genova, Teatro Politeama
18 marzo – Milano, Teatro Dal Verme
22 marzo – Torino, Teatro Nuovo
29 marzo – Bologna, Teatro Duse
30 marzo – Bassano, Palabassano
6 aprile – Trento, Auditorium Santa Chiara
10 aprile – Bari, Teatro Team
13 aprile – Legnano, Teatro Galleria
4 maggio – Mestre, Teatro Corso
7 maggio – Roma, Auditorium Parco della Musica
PIER PAOLO GRECO
Abbiamo tutti il veleno? Chi ce l'ha, lo sa?E chi lo sa sa come curare il male che si si è appiccicarto adosso? Questi gli interrogativi che lo spettacolo teatrale prova/ cerca di dipanre. Attraverso tre storie di Margherita, Antonia e Teresa, tre muse di un artista, che non si conoscono eppure condividono parti di uno stesso destino, emerge una consapevolezza che si intreccia come gli anelli di una stessa catena. Sognante o buffa come certi ricordi d'infanzia, sorprendente o tragica coma l'ultima pagina di un libro.
Ho il Veleno, è l'opera prima di Silvana Prestipino G che oltre alla regia ne è interprete insieme a Emanuela Cappello e Emanulea Bolco.
Dal progetto fanno parte altri validfi professionisti, tra cui spicca l'artista D. Dorminio che ha realizzato le scenografie e la mostra XYZ visibile prima di ogni spettacolo sul palcoscenico naturale con volte risalante all'impero romano. Da evidenziare anche la presenza nella compagnai teatrale anche di gabriel Zagni, cantautore, performer e videomaker, autore di videoclip per Lucio Dalla, De Gregori che ha curato le musiche mentre i costumi sono realizzati dalla designer Laura Prestipino G.
Le luci sono affidate allo stile e alla grande esperienza di Vincenzo Raponi ed infine l'assistente alla regia Gaia Petronio.
Lo spettacolo è prodotto dall'Ass.ne culturale " Lungo il fiume e sull'acqua......" che porterà lo spettacolo nel mese di Luglio a Trevi.
Un pittore tre muse ispiratrici raffiguranti tre quadri famosi cercano non trovandolo però il bandolo della matassa delle loro vite precarie, chi nel rapporto con la figura genitoriale paterna mai completamente risolta, chi sotto l'aspetto di una sessualità legata alla propria esistenza chi invece votata alla verginità per una fede bigotta forse troppo sopra le righe. Dialoghi intelligenti e a volte molto serrati personaggi ben diretti da una acuta regia su un testo non facile e ermetico per certi punti di vista.
Gr
Torna, al teatro Brancaccio, “ Hairspray: grasso è bello “ dopo il successo fatto registrare con più di 2.500 repliche a Broadway e ottimi incassi nei botteghini di mezzo mondo. Il musical di Lorenzo Vitali con la regia di Pino Insegno ha debuttato proprio ieri sera 20 febbraio e la programmazione continuerà fino al prossimo 4 marzo. Questa nuova messa in scena tutta italiana propone uno spettacolo travolgente e nello stesso tempo divertente adatto a tutte le età e consigliato principalmente alle famiglie. A rendere ancora più frizzanti le canzoni è sicuramente l’orchestra dal vivo costituita da 14 elementi ben diretta da Angelo Racz che ci incanta con alcuni brani celebri Good Morning Baltimora, I can hear the bell, Whithout love e Hairspray. Insegno come dicevamo cura, da par suo, la regia anche se indugia troppe sull’aspetto musicale non esaltando il lato recitativo dello spettacolo. Lo stesso regista si pregia di aver portato al successo altri musical come Jersey Boys, la febbre del sabato sera e Spamalot. Le coreografie sono invece curate da Valeriano Longoni
Dopo le esibizioni in molti paesi europei lo spettacolo approda al Sistina con un obbiettivo ben preciso affidare a giovani talenti italiani uno spettacolo che esalti , con il linguaggio sofisticato ed eclettico del teatro musicale, il tema della bellezza e della sua immortalità agli occhi del tempo, ispirandosi alla famosissima opera di Oscar Wilde e un omaggio al maestro Pierre Cardin che con i sui 70 anni di carriera ha influito come pochi al settore della moda e dello spettacolo.
“DORIAN GRAY. La bellezza non ha pietà” prodotto da Pierre Cardin e dal nipote Rodrigo Basilicati, è un'opera di teatro musicale che seduce lo spettatore in un racconto psicologico e spirituale sui temi romanzati da Wilde, tra intensi monologhi teatrali e arie musicali che vanno dall'orchestrale al rock contemporaneo. Il protagonista e la fisicità della sua anima sono immersi in videoproiezioni e disegni di luce che formano geometrie oniriche proiettate su più livelli di profondità. Lo spettatore ha così la possibilità di entrare in un rapporto intimo ed emotivo con il protagonista che va oltre la quarta parete. L'opera è stata completamente ideata e scritta nei testi e nelle musiche dall'autore e compositore Daniele Martini, la direzione artistica e le scenografie dello spettacolo sono firmate dall’ingegnere e designer Rodrigo Basilicati, il nuovo allestimento sulla regia originale di Wayne Fowkes è di Emanuele Gamba. L'interpretazione del leggendario personaggio romanzato da Wilde è affidata al magnetismo di Federico Marignetti, affiancato in scena dalla danza contemporanea di Marco Vesprini e Thibault Servière nel ruolo dell'anima di Dorian.
«Nel corso della mia carriera ho sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani talenti – spiega Monsieur Cardin –. Ho scoperto e offerto a tantissimi artisti la possibilità di esprimersi, di sprigionare sino in fondo la loro creatività nei miei spazi culturali, senza mai condizionarli: perché il rispetto per il talento esige anzitutto che sia lasciato libero. Ai molti giovani che ancor oggi vengono a chiedermi dei consigli - continua Cardin - dico sempre che devono avere il coraggio di osare, se del caso anche di provocare: senza paure e senza mai copiare! Un vero artista non può limitarsi a sognare ma deve adoperarsi quotidianamente per tradurre i sogni in realtà, senza scendere a patti con nessuno: a differenza di quanto ha fatto il Dorian Gray».
«Siamo circondati da migliaia di Dorian Gray, - spiega l'autore Martini - non hanno lo specchio ma il selfie stick. Si guardano e si fotografano in attesa che si confermi la loro esistenza. Almeno una volta nella vita tutti siamo stati Dorian Gray, Lord Henry Wotton, Basil Hallword, a volte addirittura il ritratto che giudica con occhio severo e fa da specchio all'anima. Alla luce di questo ho scelto volutamente - continua Martini - di mettere in scena un solo personaggio che racchiudesse tutti questi. Federico Marignetti ha colto una sfida attoriale e musicale molto complessa».
«La regia ha voluto mettere in scena una simbologia ricca e densa - spiega Gamba - che si è ispirata alle suggestioni di Wilde e a quelle del mondo della moda nel ruolo dei tessuti e dei colori. Si è voluto stimolare lo spettatore ad una condivisione sensoriale e onirica delle domande esistenziali più profonde del protagonista».
«Dorian Gray per me è una sfida bella e intensa sia a livello fisico che psicologico - commenta Marignetti - un'ora e trenta sempre in scena senza sosta sono una bella opportunità di crescita e sicuramente anche un grande divertimento».
«Dorian Gray è uno spettacolo tutto italiano generato da uno staff di professionisti giovani - spiega il produttore Basilicati -. Questo perché vogliamo dare visibilità alla creatività italiana esportata nel mondo e come produttori abbiamo voluto le cornici più autorevoli, onorate di celebrare questa caratteristica unica che mio zio nella sua carriera non ha mai dimenticato».
Lo spettacolo racconta la bellezza e le ossessioni di un’icona perfettamente attuale. La narrazione prende inizio nel momento in cui Dorian ha già compiuto trentotto anni ed è ormai un uomo maturo. Anche se il suo aspetto è immutato nel tempo, la sua anima, intrappolata nel dipinto che tiene nascosto da anni, porta segni mostruosi e inconfondibili di eventi inconfessabili. Ognuno di questi segni ha una storia, un’emozione, che Dorian rivive man mano che riflette sul vissuto, a cominciare dall’incontro con la propria bellezza. Insomma ci sono tutti gli ingredienti di tipo narrativo, musicale per assistere ad uno spettacolo decisamente interessante.
La tournée italiana dopo la prima al Teatro Sistina di Roma, dall’1 al 3 febbraio, è attesa al Teatro Colosseo di Torino (13-16 febbraio), al Teatro Arcimboldi di Milano (4-6 maggio), al Teatro Il Celebrazioni di Bologna (11-12 maggio), al Teatro della Pergola a Firenze (17-20 maggio), al Teatro Petruzzelli di Bari (22-23 giugno), al Teatro di San Carlo a Napoli (31 luglio-1 agosto) e al Teatro La Fenice di Venezia (3-5 agosto).
di MC ROTA
Nel cuore di villa Borghese, sorge l’unico teatro elisabettiano in Italia, il Globe Theatre. E proprio qui, Gigi Proietti, dal 16 settembre al 2 ottobre , ha deciso di mettere in scena il classico di Shakespeare più amato tra gli innamorati: Romeo e Giulietta.
La regia di Proietti ambienta l’opera in due epoche: nella prima, vicina ai nostri giorni, a suon di rap i giovani guidati da Mercuzio si divertono per le vie di Veron poi, la festa in maschera a casa Capuleti tutto cambia. Veniamo trascinati in un mondo incantato, lontano dalla modernità, in cui vige l’amore e l’incoscienza. Proietti parla di un sliding doors, una chiave di volta che ritiene essere proprio il ballo. Pensate se Romeo non fosse andato. E’ l’amore il Fulcro della storia che ci trascina a spasso per le epoche e noi ci ritroviamo completamente catapultati nella tragedia. Proietti sceglie una compagnia di attori molti giovani per sottolineare il dislivello generazionale, guidandoli con cura e affetto in tutte le loro scene e dilettando gli spettatori nel miglior modo possibile.
I prossimi appuntamenti saranno dal 5 al 9 ottobre alle 20,45 “The Tempest” regia di Chris Pickes.
di MC ROTA
Ieri, domenica 17 Aprile, al piccolo teatro Italia, nel cuore di Piazza Bologna, si è tenuto lo Spettacolo dei Soldi Spicci un duo composto da Claudio Casisa e Annandrea Vitrano. Questi due giovani siciliani, nascono, come “ duo” comici in coppia, nel 2012 dopo aver frequentato la scuola di attori “teatès-Agricantus”. Insieme, poi, portano avanti un laboratorio comico “taac”, che in seguito diventerà anche una trasmissione di 4 puntate da cui hanno preso forma tutti i loro personaggi. Conquistando la radio nel 2013 conducono “Spicciatevi”, un programma giornaliero su Radio One- Palermo. Debuttano nel 2013, con il loro spettacolo “Femmino e maschia”, partecipano a Zelig Milano, e allo show televisivo Colorado. La scorsa estate hanno portato in scena uno spettacolo chiamato “Vietato ai maggiori” che ha raggiunto 15 milioni di spettatori. In seguito parte la loro attività nel web fatta da sketch di vita quotidiana che viene seguita da milioni di telespettatori. Partecipano a Film Fest con il video “Smart love” più votato dalla rivista di moda Vogue. Arriviamo, infine, al 2016, la loro attività teatrale continua, con la collaborazione di Francesco Bozzi e Pierluigi Montebelli, nonostante ciò Annandrea spera ancora di diventare un’attrice di teatro impegnato.
Lo spettacolo è dinamico, divertente, semplice, una comicità genuina e vera! I loro personaggi nascono da situazioni che si vivono ogni giorno insomma fotogrammi del vissuto quotidiano. Essendo ragazzi della generazione 3.0 si sono rapportati immediatamente con il web, che li ha ripagati generosamente. Il web è veloce, critico, a portata di mano. La televisione è in declino, (direbbe il buon Freccero) ”noi siamo stati a Colorado, ma cu c’ha visti”? La gente ormai li riconosce, soprattutto i bambini che fremono dalla voglia di farsi un selfie con loro, mentre i loro genitori li guardano increduli, dimostrando una dubbia certezza che siano davvero famosi questi ragazzi in erba? Il loro nome calza a pennello con quelle che sono le loro personalità, i soldi Spicci “scrusciano” fanno molto rumore e sono sempre utili, ecco, loro sono proprio così, capaci di catturare l’attenzione del pubblico per ciò che dicono e i gesti che fanno. Diverse sono state le tematiche trattate ieri sera, genitori che usano troppo Facebook, fratello e sorella, aspirazioni e sogni dei genitori imposti ai figli, Barbie e Ken, amore ieri e oggi, maschi vs femmine. Ma anche tematiche socialmente sentite quali la violenza sulle donne e la vera risorsa che i giovani sono per il nostro paese onde evitare fenomeni spiacevoli delle nuove generazioni dei “ cervelli in fuga” .
Insomma chi l’ha detto che il teatro in Italia sta morendo? Fin quando ci sanno ragazzi determinati come il nostro amatissimo duo “ I soldi Spicci “, potremo godere di risate a “crepapelle “nei vari ambienti più o meno artistici!
di MC ROTA
Torna per la nona stagiove Sogno di una notte di mezza estste di Silvano Toti al Globe con la firma di Riccardo Cavallo. La scena si aprirà dal 2 al 12 luglio alle ore 21.15. Un sottile velo di malinconia e di felicità racconta una delle storie più conosciute al mondo pronta a far emoziobare ancora una volta.
Tramite un mondo stregato viene raccontato un matrimonio dominato dal capriccio e il dispotismo. Linguaggi moltplici, dal verso sciolto delle fiabe, con canzoni e filastrocche a quello degli artiginai in cui il verso è più raffinato.
La programmazione continuerà dal 6 al 12 agosto con una regia di Daniele Salvo che ha scelto una compagnia interamente composta da giovani. Lear, leggendario sovrano della Britannia, impersona la tragedia dei padri, incapaci di capire i loro figli e ciechi di fronte alle loro adulazioni. Un’analisi del Potere e dei suoi effetti sulla mente umana: l’ego smisurato acceca gli occhi del sovrano e del politico fino al totale isolamento affettivo. Essenziale la scenografia perché l’azione è trasferita su un piano interiore. E i lampi i tuoni la pioggia che vengono rappresentati in scena, altro non sono che la metafora di una tormentata emotività: follia, innocenza, energia, dolcezza e determinazione, caratteristiche proprie dei giovani.
Il mese di agosto sarà dedicato ad un altro grande successo della programmazione del Globe che ha fatto ridere e ballare spettatori di tutte le età: MOLTO RUMORE PER NULLA, con la regia di Loredana Scaramella, che tornerà in scena dal 5 al 30 agosto ore 21.15. “Molto rumore per nulla” è una favola illuminante sul potere della parola, una riflessione brillante e divertente su come una difficoltà possa trasformarsi in un’occasione di crescita personale e collettiva. Un gruppo di soldati al ritorno dalla guerra invade il palazzo, lo spazio delle donne. Benedetto e Beatrice, campioni dei rispettivi schieramenti, continuano ad affrontarsi a colpi di battute ironiche, sotto gli occhi divertiti di tutti. Ma il destino riserba loro una grande prova, prima che venga sancito con un doppio matrimonio il tempo della pace.
Dal 3 al 20 settembre ore 21.00sarà la volta di OTELLO per la regia di Marco Carniti. Otello è una grande metafora dell’identità e della fragilità umana. Una tragedia moderna che esplora un dramma intimo e psicologico. Protagonisti sono Otello, un uomo tutto gerarchie e disciplina, Desdemona, che per lui rappresenta la seduzione e il desiderio di integrazione culturale e, infine, Iago, la mente dell’opera, il costruttore di un percorso obbligato per tutti i personaggi che diventerà trappola di morte anche per se stesso.
Carniti rappresenta tutto questo attraverso una scenografia dominata da una serie di cancelli che vanno a formare un simbolico tunnel dove il campo di azione di ognuno si restringe fino ad arrivare verso una morte inesorabile.
Dal 24 al 27 settembre alle 21.00 continuerà la programmazione con The Comedy of errors.
Firmato MC ROTA
Disfacimento, degenerazione, sfrenatezza. Un mondo in cui tutti fingono d’essere ciò che non sono”; da cui la dimensione scenica fatta di “ombre, luci dal sapore espressionista ed evocative”, con “spazi suggeriti” dove “nulla è quel che appare”. Così il regista Leo Muscato spiega l’essenza del suo allestimento del Rigoletto verdiano, consacrato la scorsa stagione e ora di nuovo al Teatro dell’Opera, da mercoledì 4 (ore 20) a domenica 8 febbraio.
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