È “Ofelia” del regista toscano Pierfrancesco Bigazzi, racconto intimo e personale che conduce lo spettatore nel toccante terreno della memoria di una persona cara ad aggiudicarsi il premio come miglior film alla 3/a edizione di Calabria Movie Film Festival.
Il premio è stato assegnato dalla giuria composta dall’attore Vinicio Marchioni, il regista Francesco Costabile, la montatrice Chiara Dainese e lo sceneggiatore Maurizio Amendola con la seguente motivazione: “Abbiamo deciso di premiare questo film perché è un’opera sincera, senza infingimenti, piena d’amore, capace di raccontare il momento in cui la memoria diventa copia di se stessa, fino a diventare abitudine e dolore. Bigazzi, mostrandoci sua nonna, ci porta fare i conti con l’amore che rimane, un sentimento potente che lascia indelebili tracce nello sguardo di chi lo vivrà per sempre”.
“Sono molto emozionato” – ha commentato il vincitore Pierfrancesco Bigazzi - nel ringraziare la giuria che ha votato il suo film. “Mia nonna mi ha regalato tanto nella vita, spero di poter riuscire a portare avanti i suoi insegnamenti. Mi ha regalato anche questo corto, che mi sta portando in giro in Italia facendomi conoscere persone e festival meravigliosi come questo”. Il regista, classe 1988, nato a Figline Valdarno, nel suo cortometraggio ha sentito la necessità di documentare la memoria della nonna, rincorrendola, cercando di catturarla e fermarla nel tempo. Ci fa scoprire la protagonista novantaduenne, Ofelia, registrando il suo presente e riscoprendo il passato nei vecchi Super 8, per non perdere i suoi ricordi.
Ad aggiudicarsi il premio Miglior regia è stato “Too Rough” di Sean Lìonad; il premio Miglior attore a Francesco Gallelli per “U figghiu” di Saverio Tavano; Miglior attrice a Deniz Altan per “The Criminals” di Serhat Karaaslan; il Premio Punto di ritorno,a “North Pole” di Marija Apcevska con la seguente motivazione: “La regista mette a fuoco un pezzo di vita della sua protagonista, Margo, divisa tra il perenne frastuono del coro di chi pensa di poter scegliere per lei e la propria individualità. A North Pole va il premio Punto di ritorno della giuria del Calabria Movie Film Festival: per la sua capacità di raccontare il potente viaggio interiore di Margo verso il più profondo senso d’innocenza, Margo che nella voglia di darsi ancora un breve tempo di gioco intravede la strada per la vita adulta, ancora tutta da vivere”. E infine il Premio Confartigianato per la miglior produzione a “Unica” di Alessandro Marzullo.
La giuria giovani, composta da giovani under 25 residenti in Calabria - tra cui Valeria Messina, Sabrina Di Francesco, Alberto de Simone, Cristian Prisma e Gaetano Leto - ha assegnato il premio come miglior cortometraggio a “U figghiu” di Saverio Tavano, una storia dove si intrecciano tradizioni popolari e religiose, con la seguente motivazione: “per aver trattato una tematica delicata in maniera originale includendo elementi simbolici e allegorici, con uno stile di regia ben preciso e una performance magistrale da parte degli attori”. “U figghiu” di Saverio Tavano si è aggiudicato anche il premio della Giuria Popolare.
“Siamo orgogliosi e soddisfatti di aver ricevuto questa partecipazione molto attiva del pubblico di Crotone e non solo - dichiarano gli organizzatori Matteo Russo, Luisa Gigliotti e Antonio Buscema, tre giovani professionisti del cinema calabrese, under 35 - con oltre 200 presenze a serata, grazie a loro cresciamo non solo come festival ma come evento culturale sia per la città che per la regione Calabria”.
In occasione dell’uscita del film Gli anni più belli sabato 15 Febbraio, alle 21.00 al Nuovo Cinema Aquila, il regista Gabriele Muccino e le interpreti Micaela Ramazzotti e Alma Noce, con Francesco Centorame, Matteo De Buono e Andrea Pittorino saluteranno il pubblico prima dell’inizio della proiezione. A introdurre il cast in sala il direttore artistico del cinema Mimmo Calopresti.
Gli anni più belli è la storia di quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.
Il titolo riprende il brano inedito di Claudio Baglioni, uscito il 3 gennaio 2020, e la colonna sonora del film è di Nicola Piovani.
Gli anni più belli, scritto da Gabriele Muccino e Paolo Costella, e diretto da Gabriele Muccino, vede nel cast accanto a Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, anche Nicoletta Romanoff, Emma Marrone, Alma Noce, Francesco Centorame, Andrea Pittorino, Matteo De Buono, Mariano Rigillo, Francesco Acquaroli, Paola Sotgiu, Fabrizio Nardi. È una produzione Lotus Production con Rai Cinema, in associazione con 3 Marys Entertainment S.r.l. e distribuito da 01 Distribution.
Dopo aver ospitato il teatro, la danza, la musica e le installazioni, il Teatro India dal 4 al 21 agosto con “India Estate” si trasforma in una delle più scenografiche arene di cinema estive della capitale, con una programmazione fitta di grandi titoli: 4 agosto, Vacanze Romane (1953) di William Wyler; 5 agosto, Match Point (2005) di Woody Allen; 6 agosto, Top Gun (1986) di Tony Scott; 7 agosto, Quattro matrimoni e un funerale (1994) di Mike Newell; 11 agosto, Harry ti presento Sally (1989) di Rob Reiner; 12 agosto, Tutta colpa di Freud (2014) di Paolo Genovese; 13 agosto, Cado dalle Nubi (2009) di Gennaro Nunziante; 18 agosto, Grease (1978) di Randal Kleiser; 19 agosto, Midnight in Paris (2011) di Woody Allen; 20 agosto, Prova a prendermi (2002) Steven Spielberg; 21 agosto, Basta che funzioni (2009) di Woody Allen.
Un’apertura in grande stile con Vacanze Romane e tanti titoli in grado di solleticare i diversi “palati” cinematografici: nel cuore post industriale della città, tra le rovine dell’ex complesso Mira Lanza ai piedi del Gazometro, le aree esterne del Teatro India ospitano così il grande cinema italiano e internazionale, inserendo il tutto nella già ampia proposta di intrattenimento con area famiglie, urban market con artigiani, food & beverage e dj set, tutti i giorni dalle 19.00 alle 02.00 a ingresso gratuito. Oltre 2000m², circondati dall’archeologia industriale del quartiere Ostiense/Marconi e divisi in due grandi aree: l'Arena, uno spazio rettangolare, circondato di ruderi delle mura del vecchio complesso, che ospita le pellicole in programma, e il Cortile, area destinata alle famiglie, per il pre e post spettacolo, o per chi semplicemente vuole trascorrere la serata in relax, sorseggiando un drink, godendo di una vista imbattibile sul Gazometro. Tutto rigorosamente plastic free.
Il cinema invade il cortile del Liceo Righi di Roma, che si trasforma fino al 9 settembre in una sala cinematografica all'aperto, dove studenti, docenti e cittadini si incontrano per condividere la propria passione per la cultura e dello spettacoli
Gli spazi delle scuole in estate diventano arene. Succede al liceo Righi di via Boncompagni 22 che già da qualche giorno e fino al 9 settembre si è trasformato in una sala cinematrografica all'aperto e stessa esperienza anche al Mamiani. Con l'altrio che diventa un punto di ritrovo sotto le stelle, dove studenti, docenti e cittadini si incontrano in tutt'altra atmosfera da quella scandita dal suono della campanella.
Prosegue l’esperimento – unico in Italia – di Boncompagni22: una scuola autogestita che diventa uno spazio per la città oltre il suono della campanella gestito dalla sua stessa comunità: studenti, genitori, professori, ex-alunni, personale e cittadini.
Al Righi (Via Boncompagni c/o Liceo Scientifico Augusto Righi - succursale 22) basta varcare la soglia del villino Liberty per ritrovarsi immersi in un mondo fatto di rassegne, eventi culturali e naturalmente proiezioni cinematografiche: sessanta in tutto. La scuola autogestita dagli alunni diventa così uno spazio per la città. "La paranza dei bambini", il film drammatico di Claudio Giovannesi, ha aperto la rassegna e poi, fino ai primi di settembre: dibattiti, presentazioni di libri su temi sociali e adolescenziali, e altre proiezioni con ospiti importanti: da Walter Veltroni a Dario Albertini, da Fiorella Infascelli, che ha presentato il suo emozionante film "Era d'estate" lo scorso 20 luglio, in occasione della commemorazione della strage di Via d’Amelio, a Raffaele Passerini, fino ad Alessio Cremonini. "La vera sfida - spiega Lorenzo Sciarretta a nome dei ragazzi dell'associazione che ha vinto il bando Estate Romana - è passare da una scuola da cui scappare dopo il suono della campanella a quella di una scuola dove rimanere, da vivere e amare " .
Si è svolta nella serata di mercoledì 13 febbraio, nelle sale del cinema The Space Moderno di piazza della Repubblica, la prima nazionale della nuovo film Un’avventura. La pellicola prende il nome dal celebre brano del duo Mogol Battisti e si propone di rendere omaggio ai loro grandi successi con un lavoro cinematografico al confine tra musical e commedia.
Nell’ambito del progetto Spazio Open che prevede una serie di incontri nel secondo e quarto martedì del mese con presentazione di progetti culturali e cinematografici, si è svolta l’altra sera una nuova serata evento al Nuovo Cinema Aquila con la proiezione della pellicola Non ci resta che il crimine con la gradita partecipazione del regista Massimiliano Bruno e Gianmarco Tognazzi insieme al direttore artistico del Nuovo Cinema Aquila Mimmo Calopresti che hanno intrattenuto con inediti spunti di riflessione il numeroso al pubblico presente.
E se improvvisamente, per destino o per caso, vi ritrovaste negli anni’80? E’ quello che succede a tre improbabili amici che hanno fatto dell’arte di arrangiarsi uno stile di vita. Siamo a Roma nel 2018 e tre amici di lungo corso, con scarsi mezzi ma un indomabile talento creativo, decidono di organizzare un “Tour Criminale” di Roma alla scoperta dei luoghi simbolo della Banda della Magliana. L’idea è di Moreno e, senza dubbio, sarà una miniera di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, ed è fatta…sono pronti per lanciarsi nella nuova impresa. Se non fosse che, per un imprevedibile scherzo del destino, vengono catapultati nel 1982 nei giorni dei gloriosi Mondiali di Spagna e si ritrovano faccia a faccia con Renatino, capo della Banda che all’epoca gestiva le scommesse clandestine sul calcio. Come fare per tornare indietro? I tre amici vorrebbero infatti ritornare al futuro senza rinunciare alla ghiotta occasione di fare un po’ di soldi con le scommesse, come suggerisce Moreno. Potrebbero puntare su Giuseppe, che è un vero Wikipedia dei Mondiali ed un pozzo di scienza calcistica? Potrebbe forse aiutarli Gianfranco, il nerd della scuola che ha incredibilmente fatto fortuna? Oppure la svolta potrebbe arrivare dalla Donna del Boss, la dirompente e ambigua ballerina che rischia di sconvolgere l’equilibrio sentimentale di Sebastiano? Intrappolati dal loro stesso gioco, nessuno di loro avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in una intricata quanto beffarda avventura criminale.
Non ci resta che il crimine è diretto, come si anticipava, da Massimiliano Bruno. Nel cast del film Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli e lo stesso Massimiliano Bruno. Il film, prodotto da Italian International Film con la partecipazione di Rai Cinema, è distribuito da 01 Distribution.
Oggi la Casa del Cinema in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale renderà omaggio a Tomas Miliam con la presentazione di un lavoro The Cuban Hamlet. Storia di Tomas Milian. Altro non è che un cofanetto pubblicato da Timìa edizioni che contiene un documentario e un libro dedicati dal regista Giuseppe Sansonna all’attore, sceneggiatore e cantante cubano Tomas Milian pseudonimo di Tomás Quintín Rodríguez scomparso lo scorso anno. L’attore è stato interprete di una vasta filmografia di genere e di importanti incursioni nel cinema di qualità. Non c’è genere cinematografico, infatti, in cui l’attore naturalizzato italiano non abbia messo in mostra il proprio talento recitativo. Tomas Milian è stato uno dei pochi attori apprezzati dalla critica e venerato dal proprio pubblico e, in virtù di questo, non devono stupire i numerosi omaggi che si sono succeduti in questi anni e che continueranno ad avvenire.
Nel pomeriggio è previsto, dopo la proiezione del film di Sansonna alle h. 17.00, un incontro moderato da Steve Della Casa in cui si presenterà l’iniziativa editoriale in compagnia di amici e colleghi di Milian. Insieme a Enzo G. Castellari, Giovanni Fago, Romolo Guerrieri, e lo stesso Sansonna si passerà in rassegna la carriera di un interprete divenuto celebre nel nostro paese grazie agli storici personaggi de “Er Monnezza” e del maresciallo di polizia Nico Giraldi. Il lavoro di Sansonna, così come descrive Stefano Rizzo, «dà modo di vedere la vita e il cinema dell’attore da una prospettiva diversa. Giuseppe Sansonna è conosciuto ai più per due straordinari documentari su Zeman pubblicati da Minimum Fax. Qui non delude le aspettative create da quel grande lavoro. È difficile dire quale dei due sia più prezioso, se il documentario o il libro. Il film che Sansonna ha girato nel 2015 è commovente, intenso e dolcemente malinconico. Tomas ritorna a Cuba, la sua patria d’origine, dopo decenni di assenza, insieme al regista, che l’ha convinto dopo estenuanti tentativi. Milian amava e odiava Cuba e l’abbandonò per il sogno di recitare nel cinema. Questo è un documento unico, ricco di poesia, rara occasione per conoscere il lato più fragile, dolce e intimo di Milian. Il libro è altrettanto pieno di storie, emozioni, drammi, forse ancora più importante per un ritratto delle mille facce di Tomas.. Non c’è solo l’attore che ricorda: questo libro è una sorta di grande reportage, di viaggio alla ricerca di Tomas Milian (e anche di tanti personaggi che di lui possono dire cose utilissime come Laura Betti, Nino Castelnuovo, Quinto Gambi o Giulio Questi)»
di MC ROTA
Tratto da una storia vera e prodotto da Massimo Spano e da Michelangelo Film con Una Vita Tranquilla e con Rai Cinema, Socialmente pericolosi, il film di Fabio Venditti con Vinicio Marchioni e Fortunato Cerlino che racconta con passione la storia dell’amicizia fraterna fra un giornalista televisivo e un camorrista ergastolano, da una parte; e la vicenda di un gruppo di ragazzi dei Quartieri Spagnoli di Napoli protagonisti e coautori di due documentari andati in onda su TG2 Dossier. Due vicende entrambe reali. Doppio, quindi il piano narrativo: quello della vicenda umana affidato alla densa interpretazione di Marchioni e Cerlino. E quello documentaristico che riprende frammenti delle interviste che hanno fatto parte dei due speciali (Le compagne di Gilda e Quartieri Spagnoli Italia) di Tg2 andati in onda nel 2013. Con una nota: le parti della sceneggiatura ambientate in carcere sono tutte scritte dagli stessi carcerati, coordinati da Antonio Turco che dirige la Compagnia Teatro Stabile Assai.
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