Viaggio nella ROMA OLTRE LE MURA per comprendere la forma della nostra città. Otto nuovi incontri per conoscere le vicende storiche, politiche, sociali ed urbanistiche che, dalla Presa di Porta Pia a via Fani, hanno formato il volto di Roma oltre le mura, quello della periferia romana che, ha inghiottito, trasformato e sostituito la Campagna Romana. Cronache urbanistiche dei primi 100 anni di Roma Capitale, dal Mandrione a Tor Bella Monaca.
Uno spettacolo davvero suggestivo e particolare quello che si terrà il 21 luglio prossimo al nuovo “Roma Summer Fest” dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove si esibiranno in concerto Caetano Veloso insieme ai suoi tre figli, Moreno, Zeca e Tom, in occasione del loro nuovo tour, “Ofertorio”.. “Ho sempre desiderato fare musica con i miei figli in concerto. Da quando sono piccoli ho sempre amato stargli vicino. Ognuno ha le sue particolarità. Ho sempre cantato per farli dormire. Seguendo percorsi diversi, tutti si sono avvicinati alla musica in un momento della oro vita”, ha commentato Caetano . In questo nuovo show Catano Veloso & Family eseguiranno canzoni impossibili da dimenticare, come "Un canto de Afoxé para o blocco de Ilê", "Hinterland", "O Leãozinho" e "Reconvexo". “Ofertorio” sarà uno spettacolo completamente in acustico: Caetano suonerà la sua amata chitarra, mentre Moreno, Zeca e Tom si alterneranno con vari strumenti. Si tratterà di uno show che permetterà di ripercorrere il repertorio di Veloso. “È uno show per famiglie, nato dal mio desiderio di trasmettere felicità. Avere dei figli è la cosa più importante nella mia vita adulta. Quello che ho imparato dalla nascita di Moreno - e confermato con gli arrivi di Zeca e Tom - non ha un nome e non ha un prezzo. Credo, veramente, che la nostra non sia una famiglia di musicisti qualunque: c'è un carattere genetico dedicato alla musica”, ha concluso Veloso.
Oggi la Casa del Cinema in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale renderà omaggio a Tomas Miliam con la presentazione di un lavoro The Cuban Hamlet. Storia di Tomas Milian. Altro non è che un cofanetto pubblicato da Timìa edizioni che contiene un documentario e un libro dedicati dal regista Giuseppe Sansonna all’attore, sceneggiatore e cantante cubano Tomas Milian pseudonimo di Tomás Quintín Rodríguez scomparso lo scorso anno. L’attore è stato interprete di una vasta filmografia di genere e di importanti incursioni nel cinema di qualità. Non c’è genere cinematografico, infatti, in cui l’attore naturalizzato italiano non abbia messo in mostra il proprio talento recitativo. Tomas Milian è stato uno dei pochi attori apprezzati dalla critica e venerato dal proprio pubblico e, in virtù di questo, non devono stupire i numerosi omaggi che si sono succeduti in questi anni e che continueranno ad avvenire.
Nel pomeriggio è previsto, dopo la proiezione del film di Sansonna alle h. 17.00, un incontro moderato da Steve Della Casa in cui si presenterà l’iniziativa editoriale in compagnia di amici e colleghi di Milian. Insieme a Enzo G. Castellari, Giovanni Fago, Romolo Guerrieri, e lo stesso Sansonna si passerà in rassegna la carriera di un interprete divenuto celebre nel nostro paese grazie agli storici personaggi de “Er Monnezza” e del maresciallo di polizia Nico Giraldi. Il lavoro di Sansonna, così come descrive Stefano Rizzo, «dà modo di vedere la vita e il cinema dell’attore da una prospettiva diversa. Giuseppe Sansonna è conosciuto ai più per due straordinari documentari su Zeman pubblicati da Minimum Fax. Qui non delude le aspettative create da quel grande lavoro. È difficile dire quale dei due sia più prezioso, se il documentario o il libro. Il film che Sansonna ha girato nel 2015 è commovente, intenso e dolcemente malinconico. Tomas ritorna a Cuba, la sua patria d’origine, dopo decenni di assenza, insieme al regista, che l’ha convinto dopo estenuanti tentativi. Milian amava e odiava Cuba e l’abbandonò per il sogno di recitare nel cinema. Questo è un documento unico, ricco di poesia, rara occasione per conoscere il lato più fragile, dolce e intimo di Milian. Il libro è altrettanto pieno di storie, emozioni, drammi, forse ancora più importante per un ritratto delle mille facce di Tomas.. Non c’è solo l’attore che ricorda: questo libro è una sorta di grande reportage, di viaggio alla ricerca di Tomas Milian (e anche di tanti personaggi che di lui possono dire cose utilissime come Laura Betti, Nino Castelnuovo, Quinto Gambi o Giulio Questi)»
di MC ROTA
Torna, al teatro Brancaccio, “ Hairspray: grasso è bello “ dopo il successo fatto registrare con più di 2.500 repliche a Broadway e ottimi incassi nei botteghini di mezzo mondo. Il musical di Lorenzo Vitali con la regia di Pino Insegno ha debuttato proprio ieri sera 20 febbraio e la programmazione continuerà fino al prossimo 4 marzo. Questa nuova messa in scena tutta italiana propone uno spettacolo travolgente e nello stesso tempo divertente adatto a tutte le età e consigliato principalmente alle famiglie. A rendere ancora più frizzanti le canzoni è sicuramente l’orchestra dal vivo costituita da 14 elementi ben diretta da Angelo Racz che ci incanta con alcuni brani celebri Good Morning Baltimora, I can hear the bell, Whithout love e Hairspray. Insegno come dicevamo cura, da par suo, la regia anche se indugia troppe sull’aspetto musicale non esaltando il lato recitativo dello spettacolo. Lo stesso regista si pregia di aver portato al successo altri musical come Jersey Boys, la febbre del sabato sera e Spamalot. Le coreografie sono invece curate da Valeriano Longoni
Tratto da una storia vera e prodotto da Massimo Spano e da Michelangelo Film con Una Vita Tranquilla e con Rai Cinema, Socialmente pericolosi, il film di Fabio Venditti con Vinicio Marchioni e Fortunato Cerlino che racconta con passione la storia dell’amicizia fraterna fra un giornalista televisivo e un camorrista ergastolano, da una parte; e la vicenda di un gruppo di ragazzi dei Quartieri Spagnoli di Napoli protagonisti e coautori di due documentari andati in onda su TG2 Dossier. Due vicende entrambe reali. Doppio, quindi il piano narrativo: quello della vicenda umana affidato alla densa interpretazione di Marchioni e Cerlino. E quello documentaristico che riprende frammenti delle interviste che hanno fatto parte dei due speciali (Le compagne di Gilda e Quartieri Spagnoli Italia) di Tg2 andati in onda nel 2013. Con una nota: le parti della sceneggiatura ambientate in carcere sono tutte scritte dagli stessi carcerati, coordinati da Antonio Turco che dirige la Compagnia Teatro Stabile Assai.
Giunto alla ventesima edizione il concorso nazionale per fotografi di scena CliCiak porta in mostra fino al 7 marzo alla Casa del Cinema i migliori scatti realizzati sui set dei film delle ultime tre stagioni cinematografiche (2014-15, 2015-16, 2016-17). Al concorso, curato da Antonio Maraldi e organizzato dal Centro Cinema Città di Cesena in collaborazione con la Cineteca di Bologna, hanno partecipato 53 fotografi con 1.995 foto complessive, a documentazione di 86 film, serie tv e cortometraggi.
Nel percorso della mostra allestita presso la sala Tormenti della Casa del Cinema si potrà ammirare una vasta selezione di foto partecipanti oltre, ovviamente, a tutti gli scatti ritenuti meritevoli di riconoscimento da parte della giuria di esperti composta dai critici Cesare Biarese e Paolo Mereghetti, dagli studiosi Claudio Marra e Michele Smargiassi, e dai fotografi Franco Bellomo e Marco Onofri.
E’ Ambrogio Sparagna e la sua Orchestra Popolare ad aprire la settimana di esibizioni all’Auditorium di Roma con un grande evento dedicato al carnevale. Una festa per tutti, piccoli e grandi, con la partecipazione di centinaia di maschere e danzatori tradizionali che culminerà in un grande concerto spettacolo nella sala Santa Cecilia con la partecipazione di oltre duecento artisti. La stessa sala alle 21 si animerà dei ritmi inconfondibili della musica balcanica di Goran Bregovic con la sua orchestra di 19 elementi.
Dopo le esibizioni in molti paesi europei lo spettacolo approda al Sistina con un obbiettivo ben preciso affidare a giovani talenti italiani uno spettacolo che esalti , con il linguaggio sofisticato ed eclettico del teatro musicale, il tema della bellezza e della sua immortalità agli occhi del tempo, ispirandosi alla famosissima opera di Oscar Wilde e un omaggio al maestro Pierre Cardin che con i sui 70 anni di carriera ha influito come pochi al settore della moda e dello spettacolo.
“DORIAN GRAY. La bellezza non ha pietà” prodotto da Pierre Cardin e dal nipote Rodrigo Basilicati, è un'opera di teatro musicale che seduce lo spettatore in un racconto psicologico e spirituale sui temi romanzati da Wilde, tra intensi monologhi teatrali e arie musicali che vanno dall'orchestrale al rock contemporaneo. Il protagonista e la fisicità della sua anima sono immersi in videoproiezioni e disegni di luce che formano geometrie oniriche proiettate su più livelli di profondità. Lo spettatore ha così la possibilità di entrare in un rapporto intimo ed emotivo con il protagonista che va oltre la quarta parete. L'opera è stata completamente ideata e scritta nei testi e nelle musiche dall'autore e compositore Daniele Martini, la direzione artistica e le scenografie dello spettacolo sono firmate dall’ingegnere e designer Rodrigo Basilicati, il nuovo allestimento sulla regia originale di Wayne Fowkes è di Emanuele Gamba. L'interpretazione del leggendario personaggio romanzato da Wilde è affidata al magnetismo di Federico Marignetti, affiancato in scena dalla danza contemporanea di Marco Vesprini e Thibault Servière nel ruolo dell'anima di Dorian.
«Nel corso della mia carriera ho sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani talenti – spiega Monsieur Cardin –. Ho scoperto e offerto a tantissimi artisti la possibilità di esprimersi, di sprigionare sino in fondo la loro creatività nei miei spazi culturali, senza mai condizionarli: perché il rispetto per il talento esige anzitutto che sia lasciato libero. Ai molti giovani che ancor oggi vengono a chiedermi dei consigli - continua Cardin - dico sempre che devono avere il coraggio di osare, se del caso anche di provocare: senza paure e senza mai copiare! Un vero artista non può limitarsi a sognare ma deve adoperarsi quotidianamente per tradurre i sogni in realtà, senza scendere a patti con nessuno: a differenza di quanto ha fatto il Dorian Gray».
«Siamo circondati da migliaia di Dorian Gray, - spiega l'autore Martini - non hanno lo specchio ma il selfie stick. Si guardano e si fotografano in attesa che si confermi la loro esistenza. Almeno una volta nella vita tutti siamo stati Dorian Gray, Lord Henry Wotton, Basil Hallword, a volte addirittura il ritratto che giudica con occhio severo e fa da specchio all'anima. Alla luce di questo ho scelto volutamente - continua Martini - di mettere in scena un solo personaggio che racchiudesse tutti questi. Federico Marignetti ha colto una sfida attoriale e musicale molto complessa».
«La regia ha voluto mettere in scena una simbologia ricca e densa - spiega Gamba - che si è ispirata alle suggestioni di Wilde e a quelle del mondo della moda nel ruolo dei tessuti e dei colori. Si è voluto stimolare lo spettatore ad una condivisione sensoriale e onirica delle domande esistenziali più profonde del protagonista».
«Dorian Gray per me è una sfida bella e intensa sia a livello fisico che psicologico - commenta Marignetti - un'ora e trenta sempre in scena senza sosta sono una bella opportunità di crescita e sicuramente anche un grande divertimento».
«Dorian Gray è uno spettacolo tutto italiano generato da uno staff di professionisti giovani - spiega il produttore Basilicati -. Questo perché vogliamo dare visibilità alla creatività italiana esportata nel mondo e come produttori abbiamo voluto le cornici più autorevoli, onorate di celebrare questa caratteristica unica che mio zio nella sua carriera non ha mai dimenticato».
Lo spettacolo racconta la bellezza e le ossessioni di un’icona perfettamente attuale. La narrazione prende inizio nel momento in cui Dorian ha già compiuto trentotto anni ed è ormai un uomo maturo. Anche se il suo aspetto è immutato nel tempo, la sua anima, intrappolata nel dipinto che tiene nascosto da anni, porta segni mostruosi e inconfondibili di eventi inconfessabili. Ognuno di questi segni ha una storia, un’emozione, che Dorian rivive man mano che riflette sul vissuto, a cominciare dall’incontro con la propria bellezza. Insomma ci sono tutti gli ingredienti di tipo narrativo, musicale per assistere ad uno spettacolo decisamente interessante.
La tournée italiana dopo la prima al Teatro Sistina di Roma, dall’1 al 3 febbraio, è attesa al Teatro Colosseo di Torino (13-16 febbraio), al Teatro Arcimboldi di Milano (4-6 maggio), al Teatro Il Celebrazioni di Bologna (11-12 maggio), al Teatro della Pergola a Firenze (17-20 maggio), al Teatro Petruzzelli di Bari (22-23 giugno), al Teatro di San Carlo a Napoli (31 luglio-1 agosto) e al Teatro La Fenice di Venezia (3-5 agosto).
di MC ROTA
Sappiamo che anche le iniziative di Renato Nicolini hanno incontrato ostacoli e resistenze, ma speravamo che, quarant'anni dopo, qualcosa fosse cambiato. Invece chi governa Roma ha fatto di tutto per cancellare la nostra iniziativa. La cosa buona è che non ci sono riusciti". I Ragazzi del Cinema America non fanno sconti alla giunta Raggi e nella conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2017 del Festival Trastevere rione del cinema, la maratona gratuita in programma dal 1 giugno al 1 settembre, nell'arena da 400 posti allestita a piazza San Cosimato, hanno voluto raccontare anche gli ostacoli, le difficoltà, i ricatti che hanno dovuto affrontare e subire da parte del Comune, che prima ha patrocinato l'iniziativa e poi avrebbe voluto sopprimerla.
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