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Il team del Cavaliere risulta essere spaccato almeno in tre tronconi. Messaggio molto chiaro mandato ad Arcore nel week end da Fratelli d’Italia e la Lega Nord, se non c’è l’accordo a Roma, ovvero se l’ex Cav non converge sulla Meloni, non sarà possibile alcuna intesa nemmeno nelle restanti città che dovranno andare alle urne il 5 giugno.
Forza Italia, come detto, è lacerata tra chi è deciso a rompere con Carroccio e Fdi, chi vorrebbe riallacciare i rapporti, e chi non ha una posizinoe netta. Il fronte di destra degli azzurri sperano che Bertolaso lasci e sostenenga la Meloni dopo aver abbandonato la sua candidatura.
Ma i vicini a Bertolaso affermano che questa ipotesi“non viene nemmeno presa in considerazione”. Anzi, lui avrebbe anche in mente di annunciare due importanti eventi di campagna elettorale nei prossimi giorni. In questo modo, Milano a parte, il Centrodestra risulterà diviso quasi ovunque. A Torino ufficialmente Forza Italia insiste su Osvaldo Napoli, ma Lega e Fratelli d’Italia ormai puntano sul notaio Alberto Morano. Luca Olivetti, che non dispiace all’ex Cav, sarebbe l’ipotesi intermedia in caso di accordo nella Capitale.
“Sarà la più grande festa di sempre nella storia dello sport”. Il presidente del comitato promotore, Luca di Montezemolo, alza il sipario sulle Olimpiadi di Roma 2024 illustrando il dossier della candidatura della capitale. “C’è un tema al centro del progetto: l’arte italiana dell’accoglienza, la capacità nel portare in giro la qualità della vita del nostro paese”.
“Gli atleti sono al centro del progetto olimpico che nasce da un lavoro di squadra. Questo progetto ha visto il lavoro di tantissime persone che lavorando dietro le quinte. Questa è una sfida per la città, e credo che abbiamo la forza, la storia, la cultura di vincere questa sfida. Le Olimpiadi entreranno in tante città e non solo a Roma. Vogliamo che le nostre Olimpiadi siano le migliori sotto tutti i punti di vista, lo sport deve essere al centro del progetto. L’impegno che prendiamo è con tutti i nostri atleti e le loro famiglie che avranno la possibilità di fermarsi anche dopo, vogliamo mettere al centro la città, che porterà un boom turistico fino a due anni dopo e se lavoreremo bene anche un miglioramento della qualità della vita. Al di là dello sport daranno un impuslo anche per i cittadini”. Montezemolo è anche entrato nel dettaglio delle cifre: “Il costo per impianti permamenti per i Giochi di Roma 2024 è di 2,1 miliardi. In particolare il villaggio olimpico, Ibc e main press center, la cycling arena, il parco naturalistico dove si faranno le manifestazioni del canottaggio, lo stadio Flaminio e le vele di Calatrava. A questi vanno aggiunti 3,2 miliardi per impianti temporanei e costi di gestione ed organizzazione”.“
"Siamo sicuri inoltre che per le Olimpiadi ci sarà qualche pista ciclabile in più”, così si parla del Grab nel fascioco della Roma olimpica, il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma. Il Grab collegherà tra di loro i luoghi più battuti per le discipline olimpiche: stadio Olimpico (Atletica), Foro Italico (nuoto, pallanuoto, tuffi), Fori Imperiali (tiro con l’arco), Circo Massimo (beach volley), Olimpico (calcio maschile e femminile), Flaminio (hockey su prato e rugby a 7), Arco Costantino (arrivo della maratona), centro città (arrivo ciclismo su strada ai Fori Imperiali), Villa Ada (mountain bike), Tor di Quinto (tiro a segno e tiro a volo), Piazza di Siena (equitazione).
AGiovanni Malagò accompagnato da Diana Bianchedi è spettata la presentazione degli impianti. Sicuramente, uno dei pilastri del progetto è la posizione del Villaggio Olimpico: “Non cadrò mai nell’errore di rispondere a provocazioni e polemiche, ma se si conosce minimamente il tema della candidatura si può facilmente capire che il villaggio olimpico a Tor Vergata è una scelta obbligata. Tor Vergata non è un desiderio mio o di Montezemolo. Il dossier era stato valutato da una commissione il cui presidente è l’attuale numero uno del Cio, Thomas Bach, e già in quell’occasione c’era l’opzione Tor Vergata. Mmettere il villaggio olimpico al Foro Italico o alla nuova Fiera di Roma era improponibile”. Dire una cosa diversa avrebbe reso automaticamente non competitiva la candidatura di Roma, inoltre tutte le scelte, come criteri, sono sempre state condivise dal Comitato promotore con le associazioni ambientaliste nazionali e locali”.
“Speriamo di non dover aspettare il 13 settembre del 2017 (la data in cui il Comitato olimpico internazionale sceglierà la sede dei Giochi del 2024, ndr) per risolvere il problema dello stadio Flaminio di Roma. Nel caso fosse così, noi promettiamo che lo risolveremo. Stesso discorso vale anche per Villa Ada, un patrimonio della città. Ennio Morricone scriverà la colonna sonora, e accompagnerà la candidatura di Roma i Giochi 2024. Sarà l’inno che ci accompagnerà fino al settembre 2017, quando sarà decisa la città che ospiterà le Olimpiadi”.
“Mi sembra una polemica politica e strumentale. Se non ci fosse la scadenza elettorale non se ne parlerebbe. E’ un tema che bisogna rispettare – ha detto Malagò durante la conferenza stampa al termine della presentazione del dossier olimpico -, ma da campagna elettorale. L’Assemblea capitolina ha approvato la candidatura quasi all’unanimità, quindi chi chiede il referendum vuole abrogare ciò che già è stato votato. Nel momento in cui ciò accadrà, ne prenderemo atto. Non siamo preoccupati, qualunque altra parola sarebbe superflua”.
Parte di quello che sarà Roma 2024 è stato fatto visionare a un gruppo folto di invitati tra cui investitori, municipalità, istituzioni, stampa, imprese, università e mondo sportivo. Montezemolo e Malagò hanno così presentato un primo fasciolo dei giochi. A questo primo appuntamento Renzi non risulta essere presente,poichè impegnato in Argentina ma ne seguiranno altri due da quanto dicono, e dato il suo fervente appoggio sarà sicuramente tra quegli invitati in fututo.
Tutti hanno rispettato l’Agenda 2020 del Cio: niente più follie come in passato. Chissà la spesa della Cina per i Giochi estivi di Pechino,mentre, si vocifera che Putin abbia investito almeno 45 miliardi di dollari per quelli invernali di Sochi. Ora sono tutti budget molto bassi, intorno ai 6 miliardi (di euro), anche se un altro miliardo è destinato alla sicurezza. Aspettando un nuovo sindaco, Malagò e Montezemolo hanno svolto il loro compito nel migliore dei modi: Roma ci riprova, Parigi viene da tre sconfitte (l’ultima volta, quattro voti in più per Londra 2012), Los Angeles ha già ospitato due volte le Olimpiadi estive. I Giochi sono un'opportunità da non perdere, riportare quell'entusiasmo ormai svanito, creare lavoro ai giovani. Con serietà e trasparenza. Luca di Montezemolo, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il vicepresidente del Comitato, Luca Pancalli, la coordinatrice generale Diana Bianchedi e la responsabile dei rapporti con gli atleti, Fiona May, hanno alzato il sipario.
“Come le Olimpiadi del 1960 segnarono un passaggio importante nello sviluppo economico e sociale dell’Italia, il mio auspicio è che le Olimpiadi del 2024 possano diventare il crocevia di una nuova crescita contrassegnata da qualità e sostenibilità”. Si chiude così il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e letto da Giovanni Malagò. “La candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024 è una sfida che sollecita le capacità progettuali del Paese, che ne mette alla prova visione, qualità e risorse”. Mattarella afferma:“Dobbiamo valorizzare le energie migliori dello sport ed eliminare le storture, contrastando zone grigie e ogni forma di illegalità. Il percorso che ci separa dal momento in cui verranno assegnati i Giochi va compiuto con impegno e coerenza, chiedendo al nostro sport di dare il meglio di sè in tutti i campi, investendo sulle eccellenze come sulla diffusione della pratica sportiva di base, incentivando tutti coloro che, con generosità, si dedicano alla crescita delle diverse discipline”.
– “Affrontiamo questa avventura con Orgoglio e determinazione. Dalle prime olimpiadi paralimpiche che si sono svolte in italia nel 1960, ne è passato di tempo. Oggi sognamo di riportare le paraolimpiadi a Roma”. A parlare è il presidente del comitato paralimpico di Roma 2024, Luca Pancalli: “Oltre ai valori economici ci sono dei valori intangibili, e cioè quello che potremmo diventare città vivibile per tutti. Ci siamo posti dei punti fermi partendo da un percorso condiviso e di trasparenza e cioè uno degli obiettivi e pensare ad una mobilità sostenibile per tutti gli impianti”. “Il rispetto della dimensione ambientale, riqualificare gli impianti già esistenti e salvaguaradre i territori agricoli e il verde della città. Rigenerare le aree degradate in termine di infrastrutture. Tutto ciò che non sarà possibile gestire economicamente anche il dopo Olimpiadi sarà temporanea. Siamo il miglior spot per ospitare le Olimpiadi ripartendo anche dall’esperienza del 1960″.
“La situazione del paese rispetto a quattro anni fa è diversa: all’epoca rischiavamo il default, poi c’è stata un’inversione di tendenza e oggi dobbiamo e vogliamo essere ottimisti. Oggi Monti direbbe sì alla candidatura olimpica di Roma? Ho parlato con lui prima di candidarmi e mi ha detto: con una situazione diversa appoggerei sicuramente la candidatura”, ha spiegato Valentina Vezzali, ex campionessa olimpica e oggi parlamentare di Scelta Civica. “È un progetto molto importante che ci metterà al centro del mondo – ha aggiunto la Vezzali – mi auguro che il Comitato olimpico internazionale possa prenderlo in considerazione. Referendum? L’Assemblea capitolina si è espressa con l’85 per cento dei consensi, il governo ha appoggiato il progetto e anche la Giunta Coni. E poi l’Olimpiade non toccherebbe solo Roma ma undici altre città: il Parlamento ha votato in modo favorevole, più di così non si può fare. Mi auguro che il Cio possa prendere in considerazione la nostra candidatura: noi italiani siamo un popolo fantasioso e testardo, quando ci mettiamo in testa di fare una cosa possiamo riuscire alla grande. Dobbiamo fare cose importanti per i nostri figli, loro meritano un futuro felice e il futuro comincia oggi”.
Firmato MC ROTA
Domenica pomeriggio, dal carcere di Rebibbia, due fuggiaschi, sono riusciti ad evadere. Nei loro confronti, da parte della polizia Penitenziaria e dei carabinieri è iniziata la caccia in tutta Italia.
I due, Catalin Ciobanu e Mihai Florin Diaconescu, di origine romena, siano riusciti ad evadere dal magazzino del carcere nel braccio G11 della struttura dove era stato concesso loro di lavorare. Florin Mihai Diaconescu, aveva a disposizioni arnesi di questo tipo perchè era un lavorante: detenuto dal 2008, svolgeva come altri detenuti lavori di manutenzione all’interno del carcere
Da una prima ricostruzione di come si sia svoklga la rocambolesca evazione emerge che i due hanno segato le sbarre del magazzino situato nel reparto della casa ciircondariale, un locale all’interno degli spazi detentivi usato come deposito e posto vicino alle docce; a questo punto si sono calati dal muro esterno, alto 7-8 metri, con delle lenzuola. Arrivati a terra, si sono spostati verso l’intercinta; quindi avrebbero usato dei bastoni, realizzati unendo fra loro diversi manici di scopa, per issare e agganciare al muro di cinta, alto 5-6 metri, delle lenzuola a cui erano fissati dei ganci di metallo rudimentali realizzati dagli stessi fuggitivi. Calatisi dal muro di cinta, i due si sono poi arrampicati sulla rete elettrosaldata, superando così l’ultimo sbarramento. Nessuna auto ad attenderli per la fuga per i banditi è bastato prendere il primo autobus che passava sulla trafficatvia tiburtina così da far perdere le proprie tracce.
Immancabili sono state le lamentele da parte dei sindacati e repentina è stata la risposta del segretario generale aggiunto che ha risposto sottolineando due problemi che attanagliano questo ambito.
Da una parte la carenza del personale penitenziario nelle carceri della regione e dall’altra l’affollamento delle strutture che ospitano pregiudicati in numero molto superiore a quanti ne potrebbero contenere di norma. Da alcune dichiarazioni è emerso che, al momento dell’evasione, i penitenziari presenti, su 300 detenuti, fossero solo 2.
Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria della struttura ci tiene, però, a sottolineare, che le loro strutture sono estremamente sicure, d’altro canto sono consapevoli delle scarse risorse che hanno a disposizione e che andrebbero necessariamente potenziate.
Firmato MC ROTA
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