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“Oggi inizia il processo di revoca delle concessioni dei due piani di zona più caldi di Roma: Castelverde e Tor Vergata, dove famiglie oneste che hanno pagato centinaia di migliaia di euro per comprare la casa dei propri sogni stanno rischiando di essere sfrattate”. Sono queste le parole che l'assessore capitolino Paolo Berdini sceglie per spiegare, tramite un post su facebook, la questione sui piani di zona, i quartieri di edilizia popolare e agevolata realizzati anche con finanziamenti pubblici. Sono ventitè gli sfratti previsti a Castelverde il 24 ottobre.“Li fermeremo. L’unico modo per risolvere la questione era una trattativa con il curatore fallimentare, ma questa non è andata a buon fine. Il Comune porterà fino in fondo la revoca del diritto di concessione, in questo modo potremo fermare gli sfratti perché è illegittimo che famiglie oneste vengano sfrattate dai delinquenti e dagli imbroglioni”. Dice Berdini.
Un ulteriore episodio drammatico, che ha visto lo sfratto dalla loro abitazione di due anziani, costretti a pagare per anni canoni maggiorati, in via Pasquarosa Marcelli Bertoletti, è avvenuto proprio ieri. Questo sfartto era stato richiesto da un cittadino che aveva affitattato, con una violazione di legge, la casa di edilizia agevolata. Il proprietario sarebbe anche in possesso di altri due appartamenti, di cui almeno uno in edilizia agevolata, e quindi non avrebbe potuto usufruire di questa tipologia di intervento pubblico. Anche l'avvocatura era intervenuta chiedendo al proprietario di restituire le somme indebitamente percepite.
In difesa dei due anziani è intervenuta l’associazione Asia-Usb che ha richiesto più volte alla nuova amministrazione comunale di intervenire, revocando le convenzioni e chiedendo la sospensione delle esecuzioni degli sfratti, in attesa delle verifiche sulle violazioni e sulle modalità di realizzazione di questi piani di edilizia pubblica. Date le proposte fatte in campagna elettorale dal partito pentastellato, è stato richiesto un repentino intervento del comune di Roma. Ma la compravendita di case nei piani di zona è un argomento ancora tabù. Con gli appartamenti venduti a prezzi da libero mercato, invece che a cifre calmierate stabilite per abitazioni costruite anche con finanziamenti pubblici per garantire il diritto alla casa ai ceti meno abbienti.
”E’stato più volte detto che la zona di Tor di Valle, un’ansa del fiume, non è sottoposta a rischio esondazione. Lo ha affermato l’Agenzia di tutela del territorio. È, ripeto, un’ansa, un’area molto delicata, ma noi alziamo le mani. Poi arriva il progetto e trovo nelle carte un piccolo rettangolino rosso, un francobollino. Loro dicono: realizziamo un grande parco di quaranta ettari. Io chiedo: che cosa è questo rettangolino che non appare in legenda? E mi rispondono: è un impianto di sollevamento dell’acqua. Può darsi che il Tevere faccia i capricci e allaghi la zona di accesso allo stadio e tutti i parcheggi. Insomma vogliono costruire un impianto di pompaggio gigantesco da tre milioni di euro contro i rischi di un’eventuale inondazione. E poi quest’impianto lo dovremmo gestire noi. Insomma roba da carabinieri… Io dico: sullo stadio ci sono tanti pareri, ma fermiamoci un attimo…”. Questo è quanto afferma Berdini in un incontro pubblico.
Il 3 novembre presso la regione avrà luogo la I conferenza dei servizi per valutare “l’utilità pubblica” del progetto della società giallorossa e in quella sede il Campidoglio si riserva di chiedere correzioni al piano per il nuovo stadio.Inviati già al Consorzio i rilievi tecnici che propone, intanto, l’impianto e riguardano soprattutto la rinuncia al prolungamento della linea B della metro e invece il potenziamento delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Fiumicino. Siamo certi che al tavolo della Pisana dalla giunta Raggi arriverà anche la richiesta di ridurre le cubature del previsto centro direzionale.
Firmato MC ROTA
Si preannuncia un bel weekend di passione per i cittadini romani. Con l’autunno sindacale, arrivano nella Capitale (e in tutto il Paese) due giorni di scioperi e manifestazioni.Si parte oggi, con lo sciopero generale di USB, Unicobas e USI, a cui hanno aderito anche SI Cobas, l’ADL e CUB Trasporti Lazio, in tutte le categorie pubbliche e private. “Obiettivo comune – fanno sapere i sindacati – la protesta contro le politiche sociali e del lavoro del Governo Renzi e in difesa delle norme e dell’applicazione della Costituzione. A Roma, già dalle ore 10, si inizierà con i presidi: il primo, presso il Ministero dell’Istruzione, congestionerà viale Trastevere, il secondo, invece, riguardante il trasporto aereo, si terrà presso l’Areoporto di Fiumicino, partenze del Terminal 3. Alle 11, poi sarà la volta di via XX settembre, con il ritrovo della protesta presso il Ministero dell’Economia.
Il sindaco e l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo incontreranno il sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti. Sul tavolo il “nodo” relativo a oltre 300 milioni del salario accessorio pagato in passato dal Comune di Roma ai propri dipendenti e che, dopo un’ispezione fatta durante la giunta Marino dal Ministero dell’Economia, l’amministrazione di Roma Capitale dovrebbe ora recuperare.
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