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“Alemanno trova 20.000,00 euro per un - Contributo a titolo di Patronato per l'anno 2012 a favore della Basilica di Santa Maria in Aracoeli - (Deliberazione n. 260 del 12 settembre 2012). Ma si può regalare denaro pubblico ad uno stato estero mentre Roma è ancora senza Bilancio, si sospende l’assistenza agli studenti disabili, l’aliquota dell’IMU è tra le più alte d’Italia, aumentano le tariffe per mense, nidi, scuole, trasporti e si tralascia la manutenzione del territorio?” – dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma XI -
“Qunado si dice due pesi e due misure. Per un importo identico (20.000 euro), proveniente peraltro dalla Provincia di Roma, il fornitore delle bici elettriche del Municipio Roma XI ha dovuto aspettare ben 10 mesi, nonostante la somma fosse già a disposizione nelle casse capitoline. Se il Contributo per la Basilica è stato versato a titolo di indulgenza, per i peccati e i danni della Giunta Alemanno contro Roma, – conclude Catarci -, allora si deve riconoscere che la cifra è davvero modica…
Due o tre Cosucce da sapere…..Ecco xchè nn bisogna piangere x il direttore!!!!????SALLUSTI
Va bene, pare che tutto il mondo “intellettuale” italiano, con tutto il milieu giornalistico in prima fila, compatto e granitico, sia in grandi ambasce per il rischio che Alessandro Sallusti, oggi direttore de Il Giornale e al tempo dei fatti di Libero, finisca in galera a seguito di una condanna per diffamazione. E’ confortante assistere a una così poderosa levata di scudi contro la restrizione della libertà personale, e dispiace semmai che tanta compattezza non si veda in altre occasioni. Tanta gente va in galera per leggi assurde e ingiuste – come circa tremila persone accusate del bizzarro reato di “clandestinità” – eppure la notizia è Sallusti. Bene, allora vediamola bene, questa notizia, al di là delle sentenze, delle polemiche, dei meccanismi della giustizia. Proviamo insomma ad applicare il vecchio caro concetto del “vero o falso?”
1- Il fatto. Nel febbraio del 2007 una ragazzina di Torino (13 anni) si accorge di essere incinta. I genitori sono separati. La ragazzina (che tra l’altro ha problemi di alcol ed ecstasy) vuole abortire, ha il consenso della madre, ma non vorrebbe dirlo al padre (i genitori sono separati). Per questo si rivolge alla magistratura. E’ quanto prevede la legge: mancando il consenso del padre si è dovuto chiedere a un giudice tutelare, che ha dato alla ragazzina (e alla madre, ovviamente) il permesso di prendere una decisione in totale autonomia. Come del resto precisato in seguito, a polemica scoppiata, da una nota dettata alle agenzie dal Tribunale di Torino: “Non c’è stata alcuna imposizione da parte della magistratura”.
2- L’articolo querelato. Strano che, in tutto il bailamme suscitato dal rischio che Sallusti finisca in carcere, nessuno si sia preso la briga di ripubblicare l’articolo incriminato. Anche in rete si fatica a trovare la versione completa, anche se basta scartabellare un po’ nella rassegna stampa della Camera dei Deputati per trovarlo (andate qui e leggetevelo: http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pa…). L’articolo (Libero, 18 febbraio 2007) è firmato con lo pseudonimo di Dreyfus (quando si dice la modestia) e racconta la vicenda in altri termini. La prosa maleodorante e vergognosa – un cocktail di mistica ultracattolica e retorica fascista – non è suscettibile di querela e quindi ognuno la valuti come vuole. Ma veniamo ai fatti. La vulgata corrente di questi giorni insiste molto su una frase, questa:
3- “… ci fosse la pena di morte, e se mai fosse applicabile in una circostanza, questo sarebbe il caso. Per i genitori, il ginecologo e il giudice”
4- E’ vero. Si tratta di un’opinione. Scema, ma un’opinione. Disgustosa, ma un’opinione.
5- Vediamo invece le frasi che non contengono opinioni ma fatti. Falsi.
6- Il titolo, per esempio: “Il giudice ordina l’aborto / La legge più forte della vita”.
7- Falso. Nessun giudice ha ordinato di abortire.
8- Altra frase: “Un magistrato allora ha ascoltato le parti in causa e ha applicato il diritto – il diritto! – decretando l’aborto coattivo”.
9- Falso. Il giudice ha dato libertà di scelta alla ragazzina e alla madre.
10- Ancora: “Si sentiva mamma. Era una mamma. Niente. Kaput. Per ordine di padre, madre, medico e giudice, per una volta alleati e concordi”.
11- Falso. Il padre non sapeva (proprio per questo ci si è rivolti al giudice) e le firme del consenso all’aborto sono due, quella della figlia e quella della madre.
12- E poi: “Che la medicina e la magistratura siano complici ci lascia sgomenti”.
13- Falso. Complici di cosa? Di aver lasciato libera decisione alla ragazza e a sua madre?
14- Ora, sarebbe bello chiedere lumi anche a Dreyfus, l’autore dell’articolo. Si dice (illazione giornalistica) che si tratti di Renato Farina, il famoso agente Betulla stipendiato dai Servizi Segreti che – radiato dall’Ordine dei Giornalisti – non avrebbe nemmeno potuto scrivere su un giornale il suo pezzo pieno di falsità.
15- Non c’è dubbio che il caso della ragazzina torinese sia servito al misterioso Dreyfus, a Libero e al suo direttore Sallusti per soffiare quel vento mefitico di scandalo che preme costantemente per restringere le maglie della legge 194, per attaccare un diritto acquisito, per gettare fango in un ingranaggio già delicatissimo. Ma questo è, diciamo così, lo sporco lavoro della malafede, non condannabile per legge.
16- Condannabile per legge è, invece, scrivere e stampare notizie false. Di questo si sta parlando (anzi, purtroppo non se ne sta parlando), mentre si blatera di “reato d’opinione”.
17- Il reato d’opinione non c’entra niente. C’entra, invece, e molto, un giornalismo sciatto, fatto male, truffaldino, che dà notizie false per sostenere una sua tesi.
18- Per questo la galera vi sembra troppo? Può essere. Ma per favore, ci vengano risparmiati ulteriori piagnistei sul povero giornalista Sallusti che non può dire la sua.
19- PS) Un mio vecchio maestro di giornalismo, all’Unità (sono passati secoli, ma io gli voglio ancora bene), scrutava i pezzi scritti da noi ragazzini con maniacale attenzione. Quando trovava qualcosa di querelabile ci chiamava e ci diceva: “Vuoi che ci portino via le rotative? Vuoi che ci facciano chiudere il giornale dei lavoratori?”.
20- Nel fondo di oggi su Il Giornale, Sallusti lamenta con toni da dissidente minacciato di Gulag, che non intende trattare per il ritiro della querela, che ha già pagato 30.000 euro e non vuole pagarne altri 30.000. Spiccioli. Ecco. Forse “portargli via le rotative”, come diceva il mio vecchio compagno sarebbe meglio. Meglio anche della galera. Di molte cose abbiamo bisogno, ma non di un martire della libertà con la faccia di Sallusti.
Alessandro Robecchi da Micromega
(26 settembre 2012)
Lo stracciarsi le vesti dei castaioli per la sentenza che riguarda Alessandro Sallusti, direttore de “il Giornale” fa venire il voltastomaco. La banda di parassiti che popola Montecitorio e i dintorni del palazzo, ha sempre un motivo, anche idiota, per parlare di libertà di stampa e di espressione (non c’è un partito che non l’abbia fatto nelle ultime due decadi, sia chiaro), ma non ha mai cassato quella norma che prevede la galera per chi “diffama”.
Fabrizio Cicchitto, uno degli addetti stampa di Silvio Berlusconi, non perde mai l’occasione per tener chiusa la sua boccaccia, ed oggi ha dichiarato alle agenzie: “Visto che nel dibattito di ieri sera alla Camera tutti i rappresentanti dei gruppi si sono espressi per una modifica della legge riguardante la diffamazione e i reati a mezzo stampa, ricerchiamo una via di soluzione in tempi assai ristretti del caso Sallusti in sede legislativa di Commissione Giustizia. Nella serata di ieri ci siamo anche messi in contatto con il Ministro Severino e con altre autorità di Governo per esaminare la possibilità di un decreto”. Ridicolo, dato che le uniche leggi per cui si son battuti lui ed i suoi alleati leghisti, udicini e aennini erano quelle ad personam per il loro padroncino!
Sulla vicenda Sallusti, come ha scritto un mio amico su Facebook, “non parteciperò alla gara all’indignazione per il suo caso; il direttore de il Giornale è uno dei tanti cittadini che ogni giorno subiscono mille ingiustizie da questo stato criminale. Voi avete alimentato la bestia, voi non avete detto nulla quando si divorava uno dei tanti, ma non uno dei vostri. Sarò dei vostri quando lotterete per la Giustizia… non per un nome”.
Peraltro, dopo che ho saputo che quel Dreyfuss che scrisse l’articolo su “Libero” altro non è che l’agente Betulla – ovvero Renato Farina – beh non riesco proprio a farmi scendere dal viso nemmeno una lacrimuccia. E’ dura difendere i principi, quando a doverli incarnare son certi personaggi, che i principi li han sempre messi sotto i tacchi.
21- FARINA CONFESSA: ‘’HO SCRITTO IO L’ARTICOLO CHE HA FATTO CONDANNARE SALLUSTI’’ - 2- BEL CORAGGIO. LO RIVELA SOLO DOPO CHE VITTORIO FELTRI IERI SERA A “PORTA A PORTA” L’HA SMERDATO: “L’AUTORE DELL’ARTICOLO INCRIMINATO È FARINA. È UN VIGLIACCO, L’HO DIFESO TUTTA LA VITA MA È UN PEZZO DI MERDA CHE NON SI È PRESO LE SUE RESPONSABILITÀ E ORA SALLUSTI CON UN GRANDISSIMO CORAGGIO PAGA UNA COLPA NON SUA” - 3- FARINA, COME DEPUTATO PDL, AVREBBE POTUTO GODERE DELL’IMMUNITÀ PARLAMENTARE - 4- BETULLA FARINA ORA FRIGNA. “CHIEDO UMILMENTE SCUSA AL MAGISTRATO COCILOVO, NON AVEVA COSTRETTO AD ABORTIRE NESSUNO”. MA COCILOVO NON MOLLA: “NON HANNO PUBBLICATO UNA RETTIFICA O UNA LETTERA DI SCUSE, NÉ ACCETTATO LA TRANSAZIONE” –
Panico nella metro di Roma per un cavo elettrico tranciato. La rottura del cavo ha provocato due esplosioni e questo ha spaventato i passeggeri, numerosi durante l'ora di punta.
Falò galleggianti che bruciano dal tramonto a mezzanotte, fluttuanti sulle acque del Tevere, accompagnati da musiche e coreografie: avremo modo di assistere a questo e molto altro in WATERFIRE, il grande spettacolo di arte pubblica, in programma venerdì 21 e sabato 22 settembre a Roma, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini sulle rive del Tevere.
Sarà un bel gesto quello pensato dal Pd. Dimissioni da tutte le commissioni regionali. Alla fine della riunione la decisione scaturita questo pomeriggio, nella sede di via delle Sette Chiese, tra i consiglieri della Pisana, il capogruppo Esterino Montino e il segretario del Pd regionale,
Torna all’Auditorium Parco della Musica di Roma Buenos Aires Tango, quarta edizione di una delle più grandi rassegne internazionali di musica, canto e danza dedicata allo straordinario movimento artistico dichiarato dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità.
Due persone sono morte nell’incidente che stamattina ha coinvolto un aereo a Ciampino. Il velivolo, un Cessna a quattro posti, è precipitato questa mattina dopo le 13 in via di Fioranello, vicino al comune della provincia di Roma. Sul posto sono arrivate forze dell’ordine, vigili del fuoco, oltre al personale del 118.
I conti del Pdl in Consiglio regionale sono finiti sotto la lente d’ingrandimento delle banche. E qualcosa da chiarire c’è. Dai primi controlli effettuati dagli istituti di credito, come riporta oggi il Corriere della Sera, risulterebbe che circa 2 milioni di euro sono transitati sui conti intestati all’ex capogruppo Franco Fiorito: in gran parte attraverso bonifici ma anche (circa 250 mila euro) attraverso prelievi in contanti.
Attendo di conoscere il contenuto della deliberazione approvata ieri, 8 agosto, dalla Giunta Capitolina, con cui si semplificherebbero le procedure per la realizzazione delle opere di urbanizzazione da parte dei consorzi di recupero degli ex quartieri abusivi.
Sono meravigliata per la “tempestività” con cui l’Assessore all’Urbanistica, a quattro anni dal suo insediamento, vuol mettere mano all’annoso problema dell’abusivismo nella capitale.
La deliberazione di Giunta del 8 agosto, infatti, segue una interrogazione, consegnata da me personalmente al Sindaco il 6 agosto, riguardante i presunti mancati incassi e danni erariali per l’ammontare di circa 275 milioni di euro.
Tale somma deriverebbe: dai mancati versamenti del 50% dell’oblazione sul c/c di Roma Capitale, dalla errata applicazione della disciplina esistente sui Consorzi di Urbanizzazione, dalla mancata applicazione delle penali legate al contratto con la ex Gemma S.p.A., dagli indebiti pagamenti corrisposti alla società Risorse per Roma per attività non espletate.
Del resto questi problemi erano stati già ampiamente trattati nell’inchiesta della Trasmissione Report del 29 aprile 2012, che ha documentato l’operato dell’Ufficio Condono Edilizio di Roma Capitale.
Sarà mia cura seguire da vicino lo svolgersi degli eventi che riguardano l’attività dell’Ufficio Condono ed in particolare verificare che vengano incassate, dagli uffici competenti, le risorse economiche dovute a Roma Capitale; è davvero vergognoso, infatti, che chi governa questa città non abbia cercato di introitare una somma così rilevante e assolutamente dovuta.
Il Sindaco e la sua Giunta, prima di vendere i gioielli di famiglia, di tagliare i fondi per il sociale o di svendere ulteriormente quei pochi ettari dell’agro romano rimasti ancora intatti, si attivino presso i dirigenti di Gemma S.p.A. e Risorse per Roma, e chiedano loro conto della insufficiente produttività rispetto agli obiettivi definiti nei contratti di servizio.
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