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Importanti novità sono in arrivo per i cittadini romani. Da pochi giorni è stata approvata, con 38 voti favorevoli, la nuova riforma dei municipi capitolini. Si è
Qualcuno più accreditato di altri. Qualcuno dato tra i favoriti, ma dalle chance che poi non reggono alla prova delle urne. Qualcun altro magari non menzionato da nessuno - come successe nel 1978 per Karol Wojtyla - e che poi emerge a sorpresa e si rivela uno dei Papi più grandi della storia. Come sempre la vigilia del Conclave è un rincorrersi di voci e previsioni sui candidati che più possono aspirare al soglio di Pietro. In questo Conclave 2013 apparentemente non c'é un "papabile" indiscusso e davvero favorito rispetto agli altri.
Ecco chi sono i candidati che domani entrano in Sistina con più possibilità.
ANGELO SCOLA - Arcivescovo di Milano, 71 anni. Grande esperienza pastorale: con Milano e prima ancora Venezia, viene da due diocesi che nell'ultimo secolo hanno dato cinque Papi. Uomo dalla solida dottrina, stimatissimo da Ratzinger (che lo ebbe con sé nella rivista teologica 'Communio'), ma dallo sguardo aperto sulla modernità. Impegnato nel dialogo interreligioso con la Fondazione Oasis. Un passato in Comunione e Liberazione, ma molto restio a farsi etichettare.
ODILO PEDRO SCHERER - Arcivescovo di San Paolo, 63 anni. Guida la diocesi più grande del mondo. Portabandiera dell' episcopato brasiliano, e latino-americano in genere, che rivendica un ruolo centrale nel governo della Chiesa. Conosce bene la Curia, dove ha lavorato per anni alla Congregazione dei vescovi. E' anche nella commissione di vigilanza dello Ior.
MARC OUELLET - Prefetto della Congregazione dei vescovi, 68 anni. Ex arcivescovo di Quebec, il canadese Ouellet ha una lunga esperienza in Sudamerica, in particolare in Colombia, e guida anche la Pontificia Commissione per l'America Latina. Appartiene all'ordine dei Sulpiziani. Anch'egli sulla linea teologica di Ratzinger (c'é il lavoro per 'Communio' nel suo curriculum), è stato uno degli uomini di Curia più apprezzati dal Pontefice.
PETER ERDO - Arcivescovo di Esztergom-Budapest, 60 anni. L'ungherese Erdo è anche, da tre mandati, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (Ccee), il cui vice presidente è Angelo Bagnasco. Rappresentante di una Chiesa di frontiera, ha anch'egli nel suo passato la collaborazione a 'Communio'. Molto impegnato sul ruolo del cattolicesimo nel Vecchio Continente e nei Paesi di antica cristianità, con particolare riferimento alla difesa dei valori etici.
CHRISTOPH SCHOENBORN - Arcivescovo di Vienna, 68 anni. Appartenente all'ordine dei Frati Predicatori (Domenicani), proviene da una delle famiglie austriache di più antica nobiltà. Ex allievo di Ratzinger a Ratisbona, ha animato a lungo il seminario estivo degli allievi del Papa emerito a Castel Gandolfo, il "Ratzinger Schuelerkreis". E portatore di una visione avanzata, aperta a fronti di discussione anche "scomodi" per le gerarchie come quello sul celibato dei preti.
TIMOTHY DOLAN - Arcivescovo di New York, 63 anni. Personaggio carismatico, dalla grande carica umana, imbattibile nelle pubbliche relazioni. E' a capo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, tribuna dalla quale non ha mancato di imbastire dure polemiche con l'amministrazione Obama contro le leggi sulla sanità che avrebbero obbligato anche gli ospedali cattolici alle pratiche abortive, lanciando ripetuti allarmi contro gli attacchi alla libertà religiosa.
SEAN O'MALLEY - Arcivescovo di Boston, 68 anni. Frate cappuccino, ama vestire il saio e indossare i sandali. E' stato anche missionario sull'Isola di Pasqua. Ha affrontato la piaga della pedofilia nella sua diocesi con pugno di ferro. Ha un'immagine "pauperista", allergico ai lussi, avendo scelto di non vivere nel ricco palazzo della Curia di Boston.
PETER TURKSON - Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, 64 anni. E' arcivescovo emerito di Cape Coast. E' considerato il vero regista delle porpore africane, con cui ha legami consolidati. Impegnato nel campo della pace, della riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali, specie tra Paesi del Nord e del Sud del mondo. E' incorso in qualche gaffe, come quella di proiettare al recente Sinodo dei vescovi un filmato allarmante sull'invasione islamica in Europa.
GIANFRANCO RAVASI - Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, 70 anni. Biblista di fama, personaggio mediatico con le sue partecipazioni e trasmissioni tv e le sue collaborazioni ai giornali. Con il "Cortile dei gentili", spazio di dialogo con i non credenti, ha messo in atto una delle iniziative che più stavano a cuore a Ratzinger. Uomo di grande cultura e dagli interessi trasversali, alla recente plenaria del dicastero ha dedicato l'apertura all'esibizione di un gruppo rock.
GIUSEPPE BETORI - Arcivescovo di Firenze, 66 anni. L'umbro Betori, scampato anche ai colpi di pistola di un malintenzionato a Firenze, è il più giovane cardinale italiano. E' considerato un "ruiniano" essendo stato segretario generale della Cei ai tempi della presidenza di Camillo Ruini.
LUIS ANTONIO TAGLE - Arcivescovo di Manila, 55 anni. Il filippino Tagle è il secondo cardinale più giovane del Sacro Collegio. Uomo di grande spiritualità, è considerato un trascinatore di folle. Amatissimo dai suoi connazionali, è l'astro nascente dell'episcopato asiatico, con in più la particolarità di essere figlio di una cinese.
FRANCISCO ROBLES ORTEGA - Arcivescovo di Guadalajara (Messico), 64 anni. E' stato tra i vescovi che hanno accolto Benedetto XVI nel trionfale viaggio in Messico. Considerato un outsider, ha interpretato il coraggio della Chiesa nel contrasto alla criminalità in uno dei Paesi più violenti al mondo.
JOHN ONAIYEKAN - Arcivescovo di Abuja, 69 anni. Se davvero fosse la volta del "Papa nero", più di altri potrebbe essere il nigeriano Onaiyekan a spuntarla. Presule di grande carità, attivissimo verso i poveri e i diseredati, è stato attentissimo a non esacerbare le lotte religiose nel suo Paese tra islamici e cristiani, classificandole come "contrasti etnici".
Il Maestro Riccardo Muti torna sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma per la messa in scena de I due Foscari, con un nuovo allestimento che porta la firma di Werner Herzog per la regia e Maurizio Balò per le scene e i costumi.
Poco più di due settimane all’ultima giornata dell’RBS 6 Nazioni 2013: il 16 marzo allo Stadio Olimpico di Roma gli Azzurri di Brunel affrontano l’Irlanda nel match che chiude il Torneo.
Un appuntamento per il quale i tifosi di Italrugby si stanno mobilitando in massa come testimonia il picco di vendita registrato da FIR negli ultimi giorni e che ha portato al tutto esaurito, con sedici giorni d’anticipo, per le due curve dell’Olimpico.
Per i supporters dell’Italrugby, oltre che per le migliaia di irlandesi che caleranno nella Capitale alla vigilia di San Patrizio, sarà l’occasione per salutare il Torneo ed i propri beniamini che – dopo la finestra internazionale di giugno nell’Emisfero Sud – torneranno a calcare i campi di casa solo a novembre, in occasione dei Cariparma Test Match contro Argentina, Australia ed una tra Samoa e Fiji.
Dopo aver accolto circa centoventimila persone sugli spalti dell’Olimpico ed al Terzo Tempo Peroni Village, il Parco del Foro Italico sembra destinato ad essere palcoscenico di un grande turno di chiusura del Torneo e, per offrire ai propri appassionati un pomeriggio da ricordare, FIR sta sviluppando una serie di nuove iniziative per rendere sempre più unica e coinvolgente la giornata del 16 marzo.
La prevendita, esauriti i settori di curva, prosegue in tutti gli altri settori dell’Olimpico attraverso i canali abituali della FIR: online su listicket.it, nei centri autorizzati LIS (elenco su listicket.it) o tramite Call Center 892.982 con meno di diecimila biglietti ancora disponibili, nei vari settori, per l’ultima uscita degli Azzurri nel Torneo 2013.
Ulteriori informazioni sulla biglietteria sono disponibili sulla pagina ufficiale ticket.federugby.it
Questi i prezzi dei biglietti singoli per Italia v Irlanda:
Intero/Ridotto U16-O65
Tribuna Monte Mario bassa 80€/64€
Tribuna Tevere bassa e media 70€/56€
Tribuna Monte Mario media 60€48€
Tribuna Tevere alta 50€/40€
Tribuna Monte Mario alta 40€/32€
Tribuna Tevere parterre 40€/32€
Distinti 25€/25€
Curve 15€/12€ - esaurito
Annunciati oggi ad Amsterdam i vincitori del più prestigioso premio di fotogiornalismo il World Press Photo Anche quest’anno si conferma il successo internazionale degli italiani con un totale di sei fotografi vincitori: Fabio Buciarelli, Vittore Buzzi, Paolo Patrizi, Paolo Pellegrin, Fausto Podavini e Alessio Romenzi
“S.B. IO LO CONOSCEVO BENE” È UN PROGETTO DI FILM-DOCUMENTARIO CHE VUOLE INDAGARE I SEGRETI, LE LUCI E LE OMBRE DI QUESTA
Tratto dall’omonimo romanzo di Patrizio La Bella, la commedia è la storia vera di tre fratelli costretti fin dall’adolescenza a prendersi cura del proprio padre, Gianni, detto “Er Belletta”, tossicodipendente. Luca, Valentino, Patrizio e sua moglie Alessia, approfittano della speciale visita natalizia, che permette ai detenuti di incontrare i familiari, per andare a trovare il padre detenuto per spaccio e detenzione di eroina nel carcere Wang Wong di Bangkok. Nella sala d’aspetto del penitenziario, riemergono i ricordi, i vecchi dissapori familiari, le inattese aspettative. Ma soprattutto l’amore incondizionato, mai confessato, dei tre ragazzi verso il proprio genitore.
L’attesa dell’incontro dura tutto il primo atto. È un’attesa emozionale, emozionante. Un’attesa gioiosa, divertente, dissacrante, che culmina con la stoccata finale del solito Belletta: “perché avete speso tutti ‘sti soldi per venire qui… ‘n’era mejo se mi mettevate un po’ de robba nel parmigiano e me la spedivate?”.
Il Belletta non vedeva i figli da più di cinque anni.
Nel secondo atto le dinamiche individuali subiscono un’inevitabile variazione. Gianni si prepara all’addio, al culmine della sua esistenza, all’inevitabile epilogo e lo farà in grande stile, come la sua natura gli detta, nel reparto di oncologia dell’ospedale romano San Filippo Neri.
Una commedia popolare dal linguaggio volutamente colorito che rispecchia fedelmente l’intercalare, le espressioni idiomatiche e gli scenari della Roma compresa fra gli anni settanta e gli anni ottanta, caratterizzata da una generazione senza punti di riferimento e vittima della droga.
Vento e pioggia
Una storia vera
Scritto e diretto Patrizio La Bella
con Elda Alvigini, Giorgio Caputo, Edoardo Pesce,
Alessandro Marverti, Tiziano La Bella, Patrizio La Bella,
Scene Alessandra Ricci Musiche: Roberto Angelini.
Ospedali e disservizi: il Centro Sud guadagna il primato delle prestazioni negative. Ed è un paradosso: secondo il dossier della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari,
Tre giorni, dal 16 al 18 gennaio. Mille e duecentonovanta interviste telefoniche ad abitanti del Lazio. Sono loro che nell'ultimo sondaggio disponibile lanciano il candidato del Centrosinistra a governatore, Nicola Zingaretti,
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