Estorsioni e violenzeInoltre, all'interno dell'associazione c'era un gruppo di soggetti che aveva un compito specifico: recuperare i crediti dovuti per l'acquisto della droga. Compito che gli arrestati mettevano in pratica con una serie di estorsioni, pestaggi e violenze. Dei 51 provvedimenti emessi dal gip, 50 sono misure cautelari in carcere mentre nei confronti di una persona sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Un affiliato: "Spariamogli, che dobbiamo fare?" "Vabbe' spariamogli, che dobbiamo fare?". E' quanto emerge da un'intercettazione: la frase è legata all'attività di "recupero" credito in cui il gruppo utilizzava metodi violenti ed è citata dal gip nell'ordinanza. "Oh gli ho preparato una macchina, li massacriamo tutti eh", afferma un altro associato in un altro passaggio.
Il clanEra composto da "Diabolik" e Fabietti il vertice dell'organizzazione. Il ruolo del primo era centrale, poteva contare su amicizie eccellenti tra cui quella di Michele Senese, punto di riferimento della camorra a Roma. La "batteria " operava principalmente nella zona di Roma Nord per fornire le piazze di spaccio e recupero credito. Per quest'ultimo aspetto il gruppo era composto da picchiatori, anche ex pugili, tra cui cittadini albanesi. Fabietti svolgeva il ruolo di broker del narcotraffico per l'approvvigionamenti di droga ed aveva rapporti con la cosca di 'ndrangheta Bellocco e i fratelli Emanuele e Leopoldo Cosentino, entrambi destinatari del provvedimento cautelare.