Mentre l’accoglienza di 49 migranti su una barca mercantile, a lago di Malta, diventava un affare di stato, a Torre Melissa, un piccolo paesino del crotonese, in Calabria, i cittadini agivano silenziosamente.
All’alba del 10 gennaio un barca a vela si è capovolta e poi arenata sulla spieggia di Torre Melissa. A bordo vi erano 51 curdi che si sono buttati nelle acque gelide per salvarsi. Sentendo il frastuono e le urla dei migranti, Roberto Luongo, pizzaiolo dell’hotel Miramare è accorso subito sulla spiaggia, avvertendo più persone possibile. Subito dopo è stato allertato il sindaco, Gino Murgi, e tutti gli altri cittadini che sono subitaneamente accorsi sul luogo e hanno chiamato i soccorsi.
Non si sono fatti problemi, nessuna domanda sulla provenienza di quella gente, tanto meno si sono preoccupati di essere tacciati come "antisovranisti neoliberisti" come poi saranno descritti su vari siti; hanno solamente agito, d’istinto, con quell'umanità che da sempre li contraddistingue.
Uno dei pescatori più anziani, Camelo Palmieri e altri cittadini si sono buttati in mare per portare a riva donne e bambini, altri invece hanno procurato abbigliamento, coperte e pasti caldi. Dopo averli tratti in salvo, i migranti sono stati portati all’ospedale civile San Giovanni di Dio.
Da quel momento è iniziata una vera e propria gara di solidarietà: migliaia indumenti sono stati mandati all’ospedale, tanto che dopo poche ore è stata diffusa una nota che ringraziava e pregava di non inviarne degli altri.
Firmato MC ROTA