Oggi la Casa del Cinema in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale renderà omaggio a Tomas Miliam con la presentazione di un lavoro The Cuban Hamlet. Storia di Tomas Milian. Altro non è che un cofanetto pubblicato da Timìa edizioni che contiene un documentario e un libro dedicati dal regista Giuseppe Sansonna all’attore, sceneggiatore e cantante cubano Tomas Milian pseudonimo di Tomás Quintín Rodríguez scomparso lo scorso anno. L’attore è stato interprete di una vasta filmografia di genere e di importanti incursioni nel cinema di qualità. Non c’è genere cinematografico, infatti, in cui l’attore naturalizzato italiano non abbia messo in mostra il proprio talento recitativo. Tomas Milian è stato uno dei pochi attori apprezzati dalla critica e venerato dal proprio pubblico e, in virtù di questo, non devono stupire i numerosi omaggi che si sono succeduti in questi anni e che continueranno ad avvenire.
Nel pomeriggio è previsto, dopo la proiezione del film di Sansonna alle h. 17.00, un incontro moderato da Steve Della Casa in cui si presenterà l’iniziativa editoriale in compagnia di amici e colleghi di Milian. Insieme a Enzo G. Castellari, Giovanni Fago, Romolo Guerrieri, e lo stesso Sansonna si passerà in rassegna la carriera di un interprete divenuto celebre nel nostro paese grazie agli storici personaggi de “Er Monnezza” e del maresciallo di polizia Nico Giraldi. Il lavoro di Sansonna, così come descrive Stefano Rizzo, «dà modo di vedere la vita e il cinema dell’attore da una prospettiva diversa. Giuseppe Sansonna è conosciuto ai più per due straordinari documentari su Zeman pubblicati da Minimum Fax. Qui non delude le aspettative create da quel grande lavoro. È difficile dire quale dei due sia più prezioso, se il documentario o il libro. Il film che Sansonna ha girato nel 2015 è commovente, intenso e dolcemente malinconico. Tomas ritorna a Cuba, la sua patria d’origine, dopo decenni di assenza, insieme al regista, che l’ha convinto dopo estenuanti tentativi. Milian amava e odiava Cuba e l’abbandonò per il sogno di recitare nel cinema. Questo è un documento unico, ricco di poesia, rara occasione per conoscere il lato più fragile, dolce e intimo di Milian. Il libro è altrettanto pieno di storie, emozioni, drammi, forse ancora più importante per un ritratto delle mille facce di Tomas.. Non c’è solo l’attore che ricorda: questo libro è una sorta di grande reportage, di viaggio alla ricerca di Tomas Milian (e anche di tanti personaggi che di lui possono dire cose utilissime come Laura Betti, Nino Castelnuovo, Quinto Gambi o Giulio Questi)»
di MC ROTA