Da ricordare la partecipazione di Massimo Wertmüller, Alberto Gimignani, Massimiliano Buzzanca, Emidio Lavella. Mentre sia i detenuti che gli agenti di Polizia Penitenziaria interpretano se stessi.
La colonna sonora, intensa e sempre molto curata, è affidata a Gian Luca Nigro, un giovane compositore salernitano, attivo da anni in ambito televisivo, al suo debutto nel cinema.Fabio Valente è un giornalista ed inviato (Vinicio Marchioni, il Freddo di Romanzo Criminale). Mario Spadoni è un camorrista condannato all’Ergastolo (Fortunato Cerlino, il Boss di Gomorra, la serie). I due si conoscono in occasione di un reportage dal carcere di Sulmona. La loro confidenza cresce con il tempo e con gli incontri che si susseguono per scrivere un libro sulla terrificante guerra di camorra degli anni'80. Insieme decidono di mettere in piedi un progetto di studio e di lavoro per i ragazzi di strada dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Un percorso durissimo per il giornalista romano che si immerge in quel mondo con delle regole tutte sue, dove il tipo di relazioni del mondo cosiddetto normale sono non soltanto disattese, ma addirittura del tutto sconosciute. Però ottenendo, a volte, dei risultati sorprendenti. Quando all'ex boss viene diagnosticata una patologia gravissima quasi allo stato terminale, il suo nuovo amico si sente in dovere di combattere perché riceva cure adeguate. Quantomeno, per non lasciare che muoia senza averle provate tutte. Si offre di ospitarlo agli arresti domiciliari nella sua casa di Roma, dove vive con la moglie (Michela Cescon) e la figlia quindicenne (Blu Yoshimi), provocando anche un piccolo terremoto familiare. Al piano di sotto, abitano la figlia più grande (23 anni, Eleonora Pace) e suo marito. In una sequenza di momenti durissimi e di colpi di scena continui fra i pericoli determinati dalla malattia e dai sospetti di un ritorno all'attività criminale del boss uscito dal carcere per gravi motivi di salute, il film non perde per un secondo la tensione narrativa. Con dei sapori molto diversi fra loro nel finale. Inutile dire che la vicenda è liberamente tratta dalla vita reale proprio del regista Fabio Venditti che ha voluto così dare testimonianza ed omaggio ad una delle vicende più importanti della sua storia personale. Sicuramente quella che più lo ha segnato.
di MC ROTA