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Friday, 07 July 2017 11:11

BLIZ CONTRO COSA NOSTRA DEL " CLAN SANTAPAOLA " AD OPERA DEI CARABINIERI DEI ROS

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Sono partiti i provvedimenti cautelari operati dai Ros nei confronti di 30 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse, riciclaggio e possesso illegale di armi. Nel gruppo ci sarebbero anche un funzionario del Comune di Messina e un avvocato. Farebbero tutti parte di una cellula operativa del clan Santapaola di Catania per la prima volta a Catania un clan di Cosa Nostra. Il blitz, coordinato dal Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai suoi sostituti, è scattato in molte città italiane Messina, Catania, Siracusa, Milano e Torino.

Per 10 persone sono scattati immediatamente gli arresti domiciliari. Il tutto sarebbe stato gestito dal cognato e dal nipote di Nitto Santapaola, rispettivamente marito e figlio della sorella Concetta Santapaola. Il ruolo di capo era affidato al figlio di Concetta, Vincenzo Romeo, che veniva aiutato dai fratelli e supervisionato dal padre. L’interesse maggiore della famiglia era quello per i centri scommesse e distribuzione delle macchinette video-poker nel messinese.

Da alcune intercettazioni effettuate dalla Procura di Messina, è emerso che Vincenzo Romeo avesse partecipato anche ad un incontro di finanzieri a Roma presenziato da esponenti della Sacra Corona Unita e della ‘Ndrangheta.

Romeo, si pensa che avesse a che fare anche con alcune società quali la “Demoter S.p.a.”, di proprietà di Carlo Borrella ex presidente dell’associazione degli imprenditori edili di Messina e “Cubo S.p.a.”, che, secondo l’accusa, essendo state finanziate dall’organizzazione mafiosa, si erano avvicendate nei lavori di realizzazione e parziale adeguamento della «Strada statale 112 Bovalino – Platì – Zillastro – Bagnara».

La cellula Santapaola di Catania presenta chiare caratteristiche di un clan che non vuole apparire, che agisce di nascosto, senza eventi eclatanti. Che, aiutata da alleanze locali, riesce a intraprendere rapporti socio economici con la società che conta e gestisce società e servizi. Che abbandona le classiche forme di organizzazione mafiosa e si concentra sul calcio, sulle scommesse, che opera sul controllo e il clientelismo degli enti pubblici.

 

È una struttura criminale all'avanguardia che ha abbandonato le sparatorie e i padrini, ma che opera con un profilo basso, e se vogliamo, ancora più difficile da debellare perchè nascosta. Rimane comunuqe rispettata, riconoscita come una autorità superiore alle altre che obbediscono davanti ad essa. Hanno trovato anche il modo di sostituire il pizzo con altri tipi di "favori" all'interno delle imprese stesse che gestiscono i subappalti o le forniture. Una cellula di Cosa nostra fuori dall'ordinario che cambia le parti di società per bene e società violenta ma con il fine ultimo che purtroppo non cambia, l'associazione mafiosa.

 

di MC ROTA

 

Read 447 times Last modified on Tuesday, 27 March 2018 18:07
Maria Cristina ROTA

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