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L'assessore alla Cultura e vicesindaco Luca Bergamo alla fine ha annunciato che il festival si farà, assumendosene il merito, ma la verità è che i permessi per l'occupazione della piazza sono arrivati grazie al coraggioso intervento di Sabrina Alfonsi, presidente del municipio I, che si è assunta la responsabilità di garantirci lo spazio, consapevole della rilevanza culturale della manifestazione ".
Strano che il Comune, invece, non se ne fosse accorto perché il Festival Trastevere rione del cinema vanta un cartellone quanto mai prestigioso con sessanta proiezioni, un mix di classici della storia del cinema e recenti proposte di successo, e la partecipazione di numerosissimi ospiti, compresi autori che raramente si concedono, come Bernardo Bertolucci, che il 2 giugno sarà a piazza San Cosimato a presentare il suo film più discusso "Ultimo tango a Parigi" o come il regista iraniano premio Oscar Asghar Farhadi, che il 30 giugno verrà personalmente a introdurre il suo film più recente: "Il cliente".
Nel cartellone anche una rassegna horror, curata personalmente da Dario Argento, che si inaugura alla sua presenza sabato 3 giugno con "Suspiria"; una serie di personali dedicate, oltre che a Farhadi, anche a Michelangelo Antonioni, Stanley Kubrick, David Lynch e Gigi Magni. E ancora Carlo Verdone in veste di professore che verrà a spiegare ai ragazzi, che probabilmente non l'hanno mai visto, "Bellissima" di Visconti; un appuntamento settimanale dedicato ai bambini con i classici evergreen della Disney da "Inside Out" a "Lilli e il vagabondo" e una giornata, mercoledì, dedicata a documentari inediti di autori under 30.
La scommessa dei Ragazzi del Cinema America è quella di mescolare cultura d'élite e cultura popolare, convinti che più che realizzare iniziative in periferia, sia più utile organizzare delle iniziative che coinvolgano target di ogni tipo, spingendo, con appuntamenti capaci di suscitarne l'interesse e la curiosità, gli abitanti dei quartieri più periferici a rimpossessarsi del centro storico. "Intristisce- commenta a nome di tutti gli organizzatori di piazza San Cosimato Valerio Carocci- pensare di vivere in una città governata da un'amministrazione
che vuole soffocare iniziative di questo tipo". Ma non la pensa così il cinema italiano, che, quando si è paventato il pericolo della cancellazione del festival, ha spedito un accorato appello alla sindaca Raggi perché l'esperienza non venisse interrotta. Insomma per salvare l'arena di San Cosimato sono dovuti scendere in campo Amelio, Sorrentino, Benigni, Virzì e perfino Almodovar e Jessica Chastain. Non è un bel segnale.
articolo tratto da Repubblica