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Wednesday, 24 May 2017 15:46

BLU WHALE: QUANDO IL SUICIDIO DIVENTA UN GIOCO

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Una nuova tendenza dilaga tra i giovani, giocare al Blu Whale.  Non facciamoci ingannare dal nome “balena blu ”apparentemente positivo. Il gioco, infatti, ha come scopo il suicidio. Il fenomeno nasce in Russia e si dilaga tramite i social. A cadere nella trappola infernale sono bambini dai 9, fino a ragazzi di 17 anni. Ad oggi le vittime in Russia sono 157 ma il gioco sta dilagando anche in Europa, casi in Francia, Gran Bretagna e persino in Italia.

Le regole del gioco sono molto semplici. La vittima decide di giocare postando #f57 e di li a poco  viene contattata da un tutor. Da quel momento il bambino è costretto a giocare sotto ricatto e manipolazioni psicologiche. La durata del gioco è 50 giorni, nei quali, i bambini devono compiere azioni assurde come tagliarsi il braccio, svegliarsi alle 4,20 tutte le notti per guardare film horror o ascoltare musica triste e documentarlo tramite foto che dovranno essere poi inviate al loro tutor. Sono proprio questi ultimi le menti malate che manipolano i bambini fino ad arrivare al 50 esimo giorno quando le vittime devono buttarsi nel “profondo” ovvero dal palazzo più alto della città, anche questa azione deve essere documentata, e, la cosa che spaventa di più è che di solito a filmare sono altri bambini.  Chi “arriva nel mare profondo” viene considerato dagli altri il vincitore del gioco e paragonato alla prima vittima, Irina Polyncova, una ragazza russa di soli 16 anni per la quale i tutor hanno scelto una morte diversa, dopo essersi sdraiata sui binari è stata decapitata da un treno.

Purtroppo durante il periodo del gioco i bambini risultano essere normali, nessun segno di depressione. Dalle testimonianze delle mamme delle vittime emerge però il disegno ricorrente di balene, le sveglie notturne e ricerche di situazioni macabre sui motori di ricerca di internet. Le ultime hanno fatto il nome di Budeikin Phillip, un ragazzo di 21 anni che si pensa essere una delle menti di questo macabro gioco, attualmente dietro le sbarre afferma che ha liberato i bambini da una vita che non valeva la pena di essere pienamente vissuta.

di MC ROTA

Read 674 times Last modified on Monday, 26 March 2018 11:53
Maria Cristina ROTA

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