L’idea nasce da una piccola start-up britannica, costituita da tre studenti di desing, la Skipping Rocks Lab, che, per combattere l’inquinamento, ha ideato delle perle d’acqua che sostituirebbero le comuni bottiglie di plastica per l’acqua e per i succhi di frutta. Queste perle, biodegradabili (4-6 settimane proprio come una buccia di banana) e commestibili sono fatte di un polimero ricavato dalle alghe. La loro creazione avviene tramite un blocco di ghiaccio che, immerso in una soluzione di cloruro di alcio e alghe brune, forma una membrana intorno ad esso.
Il loro nome è Ooho, verranno masticate ed ingoiate proprio come si mandano giù l’acqua, i succhi di frutta e le bibite gassate. Il fine ultimo è quello di limitare l’inquinamento, andando ad utilizzare sempre meno le bottiglie di plastica che annualmente inquinano le nostre terre e i nostri mari provocando innumerevoli danni al nostro ecosistema. Infatti secondo una ricerca presentata dalla Ellen MacArthur Foundation, ogni anno finiscono in mare oltre 8 milioni di tonnellate di plastica, è come se un camion della spazzatura ogni minuto, per 365 giorni, riversasse nell’oceano il proprio contenuto.
Il materiale utilizzato è decisamente costoso, ci sono voluti due anni, infatti, di lavoro e di collaborazione con Climate-KIC, un acceleratore di imprese dell’Imperial College di Londra, per produrre il progetto. L’azienda ha già raccolto £ 500.000 in una campagna di crowdfunding e si si stima che entro il 2018 potrà essere sul mercato. Per il momento verranno utilizzate per maratone e festival musicali.
La start-up si sta facendo conoscere sempre di più e per chiunque voglia scoprire come in un futuro prossimo si berrà “mangiando” basta fare un giro sul loro sito: http://www.skippingrockslab.com/.
di MC ROTA