Siamo davanti all'Agenzia della Mobilità dell'Eur, una miriade di parcheggiatori abusivi, già alticci a metà mattinata, agiscono indisturbati ininterrottamente tutti i giorni, chiedendo il pizzo dal lunedì al venerdì. «Non ne possiamo più – sbotta qualche dipendente dietro agli sportelli al pubblico – è un continuo chiamare i vigili. Ma gli agenti riescono a fare poco o niente e quelli tornano alla carica. La Municipale dovrebbe arrivare in borghese, appostarsi. Per noi dipendenti e per i nostri utenti è una tassa fissa, dobbiamo piegarci di fronte alle minacce, velate o implicite, degli abusivi».
Non disturbano soltanto, si prendono anche l'agio di essere anche violenti, un ultimo episodio si è verificato sabato durante una lite con un automobilista in viale Parioli, l’irregolare, un pregiudicato italiano di 58 anni, ha estratto un coltello e lo ha colpito a un fianco. La vittima è stata trasportata in codice giallo all’Umberto I.
Questi "abusi" si spendono proprio in quei palazzoni dove i manager si occupano della mobilità pubblica e privata di Roma Capitale.
Sono imprivvisati, arrangiati, ma sanno bene come intercettare l'automobilista per spillargli qualche euro subito dopo avergli indicato il parcheggio da occupare. Risultano anche inizialmente disponibili, aiutano nelle manovre, ma, appena si spengono i motori, si poggiano al finestrino per riscuotere la paga. Non sono mai soli, solitamente sono tre dell'est europa, sanno bene coe muoversi per intimorire chi è alla guida. Cinquanta centesimi, un euro, due euro. Su una decina di auto parcheggiate in pochi minuti, tutti pagano.
Durante la scorsa estate, un fissa dimora marocchino di 36 anni, in piazza San Giovanni in Laterano, servendosi di un sampietrino una donna che si era rifiutata di lasciargli la mancia dato che lui non le aveva fornito nessun servizio.
Ancora, questa volta un filippino di 66 anni, sempre con un sanpietrino tentò di colpire, un’altra automobilista in piazza Cairoli, nei pressi di via Arenula. L’elenco di questo tipo di violenze è molto lungo. Tra tutti ricordiamo un trentaseenne italiano filmato tramite uno smartphone da un automobilista che si era rifiutato di pagare 5 euro per parcheggiare lungo la via Litoranea, di fronte alla spiaggia di Castelporziano. L’automobilista non si fidò e rimase appostato per essere sicuro che il parcheggiatore non danneggiasse la vettura.Ma ciò avvenne comunque , l'italiano squarciò in diretta tutte e quattro le gomme. Il Codancons ha calcolato che per questo giro di soldi illeciti il guadagno è circa i 2 milioni di euro. Il sospetto è che a gestire le batterie di italiani, africani, slavi e anche sudamericani, ci sia il racket organizzato che a fine giornata riceve la sua parte.
«Ma sono pochi i cittadini – dice il dirigente sindacale Sulpl del IX Gruppo Eur – disposti a esporsi, con la paura di ritorsioni, per pochi euro. Nè spaventano il parcheggiatore le sanzioni previste a suo carico dal solo codice della strada, perché fare il guardiamacchine abusivo non è un reato. I 771 euro di sanzione previsti non fanno paura perché non verranno mai corrisposti da chi è nullatenente. Così come il sequestro delle somme lascia il tempo che trova, dal momento che incassati gli euro vengono spesso subito nascosti da qualche parte». La soluzione? «Applicare al parcheggiatore un ammonimento come con i violenti allo stadio e impedirgli di presenziare nelle aree a lui interdette, pena l’arresto. Una sorta di Daspo». Racconta un vigile arrivato all’Agenzia della Mobilità per delle pratiche: "Ormai ti vengono loro incontro con i documenti, tu segni, compili il verbale che tanto mai pagheranno al Comune, e dopo ritornano."
di MC ROTA