You are here: Home LA " SBORNIA " DI LUCA DE FILIPPO IN SCENA ALL'AMBRA JOVINELLI DI ROMA FINO AL 19 APRILE
La commedia fu valutata dalle recensioni dell’epoca tra le più esilaranti che la compagnia Umoristica "I De Filippo" abbia mai messo in scena.
“...Attraverso questo lavoro Eduardo ha l’opportunità di indagare profondamente sui linguaggi, le forme, i ritmi teatrali, [...] di fare propria una commedia scritta da altri restituendo alla collettività teatrale la sua identità di artista e di creatore.”(R. De Simone)
Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di“Sogno di una notte di mezza sbornia”c’è dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte del protagonista e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
Nello sviluppo della commedia è inoltre presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarietà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia.
E poi, soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si consuma mai, fra gioco dell’esistenza e gioco della scena.
Ancora una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci propone un'occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo. Da rilevare l’ottima interpretazione del bravo Luca De Filippo e di lui moglie Carolina Rosi ed inoltre gli attori Nicola di Pinto, Massimo di Matteo, Giovanni Allocca e Gianni Cannavacciuolo. Le muiche dello spettacolo decisamente in tono con l’esilarante commedia, che non vi farà lesinare sorrisi, sono di Nicola Piovani
A Pasquale Grifone, un povero facchino, piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani, cosà da ricevere la “visita” di Dante Alighieri, del quale gli era stato regalato un busto in gesso. Il Poeta suggerisce all’uomo quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando perá che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. Di là a poco, la quaterna esce e Pasquale vince una forte somma di denaro; la famiglia si adatta prestissimo alle nuove condizioni e nessuno si preoccupa della crescente disperazione del povero Pasquale, terrorizzato dalla sua "imminente" morte, cercano anzi di convincerlo del fatto che si tratti solo di una sciocca superstizione. Il giorno annunciato perá la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli siano gli ultimi momenti di vita
dell’uomo ma quando il pericolo sembra ormai scongiurato un colpo di scena riapre il gioco...
Firmato MC ROTA