Partenza da piazza della Repubblica e arrivo a piazza Santi Apostoli. Questi lavoratori scendono in piazza, uniti, chiedendo dignità per un settore che occupa circa 80 mila persone, di cui molti sono giovani, altrettante donne, soprattutto del Sud Italia. Vorrebbero che, le tutele previste per il comparto in Europa venissero rispettate anche in Italia. In tutto i lavoratori scesi in piazza risultano circa 5 mila,infatti, oltre 50 pullman sono partiti da tutta l’Italia."Siamo noi, quelli che vi rispondono italiano siamo noi"Queste sono le parole che gridano i manifestanti per sottolineare il loro disappunto riguardo le delocalizzazioni. Tante imprese, infatti, appaltano i servizi di call center a società straniere per abbassare i costi. Questo risulta essere uno dei motivi principali della protesta, come riportano gli striscioni del corteo"delocalizzare è tradire". Come ci dice Anna, una lavoratrice di Palermo della società Almaviva "Nessuno da piccolo sceglie di lavorare in un call center, io e molti altri abbiamo cominciato dieci anni fa come 'lavoretto' che poi si è trasformato in un lavoro vero e proprio. Adesso abbiamo quasi quarant'anni e rischiamo il posto di lavoro a causa delle delocalizzazioni e del dumping. Ed è difficile trovare un altro lavoro, soprattutto in alcune realtà come quella della Sicilia in cui di lavoro ce n'è già poco". Stefano Conti, segretario nazionale dell'Ugl Telecomunicazioni afferma -Più che una manifestazione quella di oggi è un vero e proprio grido di aiuto di 80.000 lavoratori e lavoratrici dei call center in outsourcing che vedono a rischio il proprio lavoro e il proprio futuro nella società. Il fenomeno delle delocalizzazioni da noi sempre osteggiato può essere riassunto con la metafora della 'cavalletta'. Le cavallette sono le imprese, che seguendo una logica meramente finanziaria e speculativa di maggior profitto si spostano in sciami lì dove le attraggono condizioni migliori, cioè in quei Paesi europei o extra UE dove sono vigenti bassi salari e scarse tutele sul lavoro - prosegue Conti - Quando il diserbante, rappresentato dalle norme legislative, provvede a proteggere i lavoratori di un certo paese dallo sfruttamento, allora lo sciame si alza in cerca di prede più a buon mercato. Questo è quanto sta accadendo negli Stati dove per primi si è delocalizzato tipo la Romania, che a loro volta stanno subendo un fenomeno di delocalizzazione verso Paesi asiatici. E' questa la storia della globalizzazione".
- iFirmato MC ROTA