You are here: Home Approfondimenti Politica MAFIA: UN FATTURATO DA 100 MLD ANNUI......PIU' DI UNA BANCA
La Mafia non conosce crisi. Anzi, è oggi l’unico soggetto economico in grado di fare investimenti, sempre più differenziati. Sfiora infatti i 100 miliardi di euro, pari a circa il 7 per cento del Pil, il fatturato commerciale della criminalità mafiosa e non, che incide direttamente sul mondo dell'impresa. A lanciare l'allarme Confesercenti e Sos Impresa nella XIII edizione del rapporto 'Le mani della criminalità sulle imprese'.
Si tratta di una massa di denaro enorme - rileva il rapporto - che passa quotidianamente dalle tasche dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi. Di fatto bar, ristoranti, alberghi e negozi subiscono 1.300 reati al giorno, praticamente 50 all'ora, quasi un reato ogni minuto.
Violenza di strada e ricatto mafioso, dunque, si abbattono sulla piccola impresa, costringendola ad una vita affannosa per sopravvivere e "a non divenire facile preda degli appetiti di criminali in doppiopetto". Sono oltre un milione gli imprenditori vittime di un qualche reato, ovvero un quinto degli attivi. Oltre al grave e continuo processo del condizionamento dell'economia legale, oggi, complice la crisi, assistiamo ad un fenomeno nuovo e per alcuni versi più preoccupante: si è determinata un'inversione dei rapporti tra alcuni pezzi della finanza - avverte Sos Impresa - e dell'imprenditoria e criminalità organizzata. Sono "rapporti che nascono sotto il segno della complicità e della collusione per ricavarne vantaggi economici rilevanti".
In sostanza oggi più che mai pezzi dell'imprenditoria e della finanza, anche a causa del credit crunch dominante, sono sempre più attratti dai soldi della criminalità, anche perché in questo momento di crisi "mafia spa è l'unico soggetto economico-imprenditoriale in grado di fare investimenti".
Dal rapporto emerge poi quella che viene definitiva 'mafia camaleonte': l'organizzazione, infatti, ridisegna di continuo la propria strategia economica e finanziaria. L'organizzazione criminale ha sempre di più l'esigenza "di attrarre nel proprio circuito pezzi di finanza deviata, professionisti senza scrupoli, qualche imprenditore persuaso che la strada della collusione partecipata sia l'unica possibile per rimanere a galla".
Quanto ai settori di investimento, dal rapporto emerge come gli interessi della mafia si siano spostati in comparti nuovi: dalla sanità, con la gestione delle cliniche private o dei residence per anziani, allo sport, con la gestione di società dilettantische o di scommesse clandestine, fino all'autotrasporto, alla logistica e ai servizi di vigilanza dei locali notturni.