di CasaPound, a rovinare la festa a Gianni Alemanno, a pochi mesi dalle nuove elezioni comunali e proprio nel giorno in cui il sindaco esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Shlomo Venezia, noto esponente della comunità ebraica capitolina. Le due foto diffuse oggi sul web che immortalano il figlio del sindaco mentre si diletta a farsi fotografare in vacanza facendo orgogliosamente il saluto romano insieme agli amici, stanno creando notevole imbarazzo al padre e al suo staff, facendo esplodere l’ennesima polemica su Alemanno. E pensare che da qualche tempo, il sindaco amava anche mostrarsi alle telecamere con la camicia ben aperta sul collo, quasi per dimostrare che la collanina con la celtica, che tanto scalpore aveva creato anni fa, non c’era più, come se bastasse tutto ciò per farsi perdonare”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano del Prc-Federazione della Sinistra e presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII.
“A parte l’ironia, non possiamo esimerci – continua Barbera - dal constatare che l’Amministrazione comunale continua a mantenere un rapporto privilegiato con ‘i fascisti del terzo millennio’, come amano denominarsi i militanti di Casapound. Cosa dire, infatti, del progetto di acquisto dello stabile demaniale di Via Napoleone III, nello storico quartiere dell’Esquilino, occupato da svariati anni dalla suddetta organizzazione che ne ha fatto la sua sede principale? Per quale motivo il Comune di Roma dovrebbe, in un periodo di ‘magra’, sborsare la bellezza di quasi 12 milioni di euro, tagliando i servizi pubblici e dismettendo i ‘gioielli di famiglia’, per diventare proprietario di questo edificio demaniale occupato? Che ha a che fare tutto ciò con l’interesse pubblico? Per non parlare delle altre ‘regalie’ meno note, come i 2 casali e i 3 ettari di terreno nello splendido e incontaminato Parco della Marcigliana, tra Settebagni e il Raccordo anulare, che secondo quanto dettagliatamente riportato da alcuni siti web, sarebbero stati assegnati, ovviamente senza procedure ad evidenza pubblica, a una onlus legata a Casapound, visto che nel sito di quest’ultima organizzazione viene ancora oggi pubblicizzato, per la destinazione del 5 per mille, il codice fiscale della suddetta onlus”.
“Chiediamo al sindaco di Roma – conclude Barbera - di spiegare ai cittadini romani i motivi di tale rapporto ‘privilegiato’ che l’amministrazione comunale intrattiene con questa nota organizzazione di estrema destra, di cui spesso si occupano anche le cronache dei giornali. Rapporto che è ancora più imbarazzante, vista anche la militanza politica del figlio”.