Ogni consigliere del Pdl dispone di circa 4 mila euro al mese di rimborsi spese per l’attività politica. Ma, dal momento che i fondi circolano sul conto del gruppo ed è il capogruppo a decidere in gran parte come utilizzarli. E alla Pisana, sempre secondo il quotidiano di via Solferino, da tempo circolerebbero veleni contro Fiorito che nei gossip di palazzo dei suoi oppositori interni era diventato quello che «aveva acquistato barche e auto». «Illazioni, veleni, cose inventate: non ho mai avuto una barca», ha replicato l’ex capogruppo.
Ora forse c’è qualcosa di più delle voci. Bonifici bancari: solo nei mesi di marzo a luglio 2012, all’ex capogruppo sarebbero andate somme ingenti sui conti ai lui intestati. Qualcuno all’estero, soprattutto in Spagna, ma qualcuno anche nella sua Ciociaria. Trasferimenti da migliaia di euro a volta: 80 mila in un mese, quasi 100 mila in un altro. E, in alcuni casi, anche quattro o cinque bonifici eseguiti nello stesso giorno, alcuni con importi identici ma transitati su conti diversi: Madrid, Tenerife, La Coruna. Operazioni che Fiorito ha giustificato facendo ricorso all’articolo 8 della legge regionale 14/98, che si riferisce al «rimborso delle spese sostenute al fine di mantenere il rapporto tra eletto ed elettori».
Secondo Fiorito, oggi a capo della Commissione Bilancio della Pisana, però non ci sarebbe nulla di regolare: «Quei soldi servono all’attività politica. È vero che ogni consigliere ha circa 4 mila euro di rimborsi, ma il capogruppo decide quali temi seguire, le manifestazioni da fare e può spendere anche molto di più». L’ex capogruppo aggiunge: «Chi mette in giro certe voci non sa di che parla. Quelle spese sono tutte rendicontate: ho fornito tutta la documentazione ai coordinatori del partito, alla Polverini, ai consiglieri regionali. Chi mette in giro certe voci faccia una cosa: mi denunci alla Procura. E così vediamo».