di povertà relativa abbiano toccato il 7,1% nel 2011, mezzo punto in più rispetto all'anno precedente. Peggiorano le condizioni economiche nella nostra Regione come nel resto d'Italia e a farne le spese sono soprattutto famiglie di operai e pensionati, rivela il rapporto sulla povertà dell'istituto di statistica.
E il commento di Mario Marazziti, portavoce della comunità di Sant'Egidio è inequivocabile: "In un anno di compressione dei consumi e di recessione l'aumento della povertà relativa nel Lazio acquista un doppio significato", perché secondo uno dei fondatori della comunità "quel 7,1 per cento sta a significare che è aumentato il numero di chi ha meno della metà degli altri".
Uno stato che Sant'Egidio tocca con mano tutti i giorni nella Capitale: "Purtroppo la realtà è che a entrare in stato di bisogno, ora, è anche chi ha un lavoro ma non ha più casa - aggiunge Marazziti - tanto che nell'ultimo periodo abbiamo dato la possibilità di vivere in roulotte a una cinquantina di famiglie. Lo abbiamo fatto per evitare la povertà estrema".
Ma c'è anche chi non ce la fa a tirare avanti tanto "che è cresciuto negli anni il numero delle persone che partecipa alla nostre cene itineranti nei quartieri come di chi ogni martedì sera viene a mangiare nella nostra comunità e tutti i giorni alla mensa".
Ci sono anche numeri inaspettati a dare il senso della crisi: "Quest'anno - fa notare Marazziti - abbiamo distribuito 300mila capi d'abbigliamento". E a risentirne di più della crisi sono "gli anziani, chi ha perso l'impiego, chi si separa. La verità è che non esiste nessuna risposta strutturale", conclude.
E dell'aumento della "fragilità", parla anche Sveva Belviso, vicesindaco con delega alle Politiche Sociali, che mette in evidenza un dato su tutti: "In un anno abbiamo distribuito 70mila pasti a domicilio ad anziani che ci erano stati segnalati da medici ospedalieri perché denutriti".
E da "indagine che abbiamo fatto fare nei supermercati - rimarca Belviso - su cosa acquistavano gli over65 abbiamo scoperto che dalla terza settimana nel loro carrello sparisce la carne per fare posto solo ad alimenti di prima necessità". Da qui nasce l'idea del vicesindaco di realizzare delle "cassette di sostegno alimentare". Un progetto che partirà da fine luglio: "Consegneremo ogni mese generi alimentari a chi ha uno stato di bisogno".
Ma il problema non riguarda solo gli anziani: "Stiamo studiamo un programma per realizzare feste di compleanno per bambini che appartengono a famiglie indigenti. Saranno feste sobrie, ma non vogliamo che i più piccoli non rinuncino per problemi economici alla loro infanzia". E per i neo papà separati (il comune ha creato un progetto di sostegno e 40 casa per accoglierli) c'è una novità: "Gli daremo una mano con dei mini crediti per affittare degli appartamenti nell'hinterland".
Nel 2011, l’11,1% delle famiglie italiane rientra nella categoria dei relativamente poveri, coinvolgendo un totale di 8.173.000 persone. Oltre a queste il 5,2% delle famiglie italiane è povera in termini assoluti, dato che coinvolge altri 3.415.000 persone.
La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari alla spesa media procapite nel Paese. Nel 2011 questa spesa è risultata pari a 1.011,03 euro mensili.
L’Istat avvisa però di non farsi trarre in inganno da una apparente stabilità del dato in quanto “la sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto all’anno precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati” .