Quest’anno per altro torna, per pedoni e cicloamatori romani, la manifestazione: parte alle 9,30 dal Colosseo per concludersi a Porta San Paolo. Lucide e attuali le parole dell’appello dell’Anpi per il 25, il titolo dice: «Uscire dalla crisi con più socialità, uguaglianza e diritti». «La crescita delle disuguaglianze sociali, la mancanza e precarietà del lavoro, la messa in discussione dei diritti dei lavoratori – si legge nell’appello –, il crescente numero di morti sul lavoro che rimane una tragica costante del nostro Paese» sono violazioni dello «spirito della Costituzione». La redazione di «Comune» suggerisce altri tre modi, oltre al corteo, con i quali fare memoria e condivisione di questa pagina di storia di partecipazione. Il primo è di riscoprire la straordinaria Resistenza taciuta, quella delle donne. Qualche anno fa in un quaderno edito da Libri Nuovi di Torino, Angela Dogliotti elencava in modo splendide puntuale le tecniche nonviolente attuate dalle partigiane: non-collaborazione (rifiuto di obbedire a varie pratiche imposte dal regime); azioni di difesa civile, con molte forme di protezione della popolazione; azioni dirette di resistenza contro la guerra e l’occupazione nazista (scioperi, manifestazioni di protesta, stampa clandestina, propaganda nei mercati, commemorazioni ai funerali di vittime); depotenziamento della capacità offensiva dell’avversario (parlare ai soldati e alle guardie fasciste demotivandoli; fraternizzazione col nemico, messo in crisi trattandolo come essere umano col quale si ragiona; azioni di disarmo materiale dei nemici; spionaggio; inviti alla diserzione con volantini). Una storia, diciamo la verità, che ancora oggi viene sottovalutata. Del resto, uno dei principali problemi dei movimenti sociali di resistenza in qualsiasi latitudine resta l’invisibilità. Il secondo suggerimento è di partecipare a «Memorie in musica», un progetto storico musicale indirizzato agli alunni delle scuole medie e ideato da alcuni docenti delle scuole statali a indirizzo musicale (Belli, I.C. Palombara Sabina, I.C. S. Cesareo) insieme ai circoli Anpi di Testaccio e Trastevere, su come «libertà e giustizia hanno portato alla nascita della Costituzione». Per l’occasione un’orchestra di giovani musicanti, tra le altre cose, suonerà Bella Ciao e La vita è bella di Piovani. Il terzo suggerimento è molto semplice: iscrivetevi all’Anpi. Ma lo sapete che soltanto nel Lazio ci sono quarante circoli Anpi? Oltre ai partigiani possono iscriversi, secondo lo statuto, tutti coloro che, «condividendo il patrimonio ideale, i valori e le finalità dell’Anpi, intendono contribuire, in qualità di antifascisti, con il proprio impegno concreto alla realizzazione e alla continuità nel tempo degli scopi associativi, con il fine di conservare, tutelare e diffondere la conoscenza delle vicende e dei valori che la Resistenza, con la lotta e con l’impegno civile e democratico, ha consegnato alle nuove generazioni, come elemento fondante della Repubblica, della Costituzione». L’iscrizione si può chiedere alla sede Anpi più vicina al luogo di residenza: la sede nazionale è in via degli Scipioni 271. Queste invece sono le sedi di Roma e Lazio. Fateci un salto, frequintiamole.