Curriculum di tutto rispetto Pietromarchi ha infatti lavorato per la Fondazione Olivetti - prima dirigendo il programma di arte contemporanea, poi come direttore della Fondazione - per l’Hangar Bicocca di Milano, oltre ad una lunga collaborazione con il Maxxi.
"La mia idea – ha dichiarato Pietromarchi subito dopo la sua investitura - è di dare attenzione al territorio ma in una visione internazionale. Il mio Macro non sarà solo uno spazio espositivo ma un luogo propulsivo e propositivo rispetto a quello che si realizza e che magari fatica ad emergere. Per ora - ha concluso il neo direttore - non ho alcun progetto nel cassetto. Mi sono dato un po' di tempo, a fine settembre presenterò i programmi, le linee guide e le mostre. Ma di sicuro il Macro si deve aprire al dialogo con altre discipline".
L’altra importante novità è la prossima trasformazione del museo in fondazione. L’assessore Gasperini ha infatti annunciato che è pronta la delibera che istituisce formalmente il museo e che a settembre sarà presentata quella per l’istituzione della fondazione (probabilmente entro fine anno). E si parla dell’ingresso di partner privati “grossi e diversificati. E' importate avere soggetti diversi perché così si garantisce pluralità e si evita la presenza troppo ingombrante di un' unica forza economica”. Così ne ha parlato lo stesso Pietromarchi.
A proposito dei fondi necessari al funzionamento del Macro è Gasperini ad illustrare le previsioni di bilancio: "I costi della macchina Macro si aggirano intorno a 5,5 milioni l'anno. Per quest'anno noi ne abbiamo messi 3,2. Con le risorse dei privati siamo intorno ai 4 ed in assestamento arriveremo all’impegno finanziario che avevamo promesso. Poi vedremo di ricalibrare il tutto una volta nata la fondazione".
L’assessore Gasperini, a fine incontro ha anche annunciato che "Macro a breve avrà due padiglioni in più a Testaccio".