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E’ oramai trascorso più di un mese da quando la minaccia del coronavirus ha iniziato a diventare realtà nel nostro Paese, trasformandosi ben presto in una seria emergenza, anzi tutto sanitaria, che - purtroppo - sembra ancora tenere testa. Se è vero che i contagi possono oggi contarsi su tutto il territorio nazionale, isole comprese, è in sole quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) che si concentra addirittura l’80% dei casi.
Dal delta del Po' alle tonnare sicule è viva più che mai l'essenza che da sempre contraddistingue la nostra bella penisola: la solidarietà. Primi tra tutti, a cui va la nostra più profonda riconoscenza, sono i 7.220 medici che hanno risposto al bando per costruire la task force di 300 medici da inviare negli affannati ospedali lombardi. Un atto di amore incodizionato da parte di medici di tutte le età che, ancor prima di rispondere al loro giuramento, hanno risposto chiaramente ai loro connazionali.
E’ questo il primo giorno di chiusura di scuole, bar, ristoranti e altri locali pubblici di una giornata con sole brillante seppur fredda. La misure adottate sono del tipo “ mandatory for work force” e prevedono scuole e bar chiusi. Emblematiche le immagine delle strade deserta della big apple.
La forte preoccupazione del governatore Cuomo “ Qui tutti parlano di abbassare e spostare in avanti la curva della diffusione dell’epidemia, previlegiando l’aspetto economico non fermando la macchina produttiva del paese con dice il presidente Trump. Ma quella che arriverà non è una curva: è un’onda che travolgerà gli ospedali”, conclude il governatore.
T.S.
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