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Sono partiti i provvedimenti cautelari operati dai Ros nei confronti di 30 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse, riciclaggio e possesso illegale di armi. Nel gruppo ci sarebbero anche un funzionario del Comune di Messina e un avvocato. Farebbero tutti parte di una cellula operativa del clan Santapaola di Catania per la prima volta a Catania un clan di Cosa Nostra. Il blitz, coordinato dal Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai suoi sostituti, è scattato in molte città italiane Messina, Catania, Siracusa, Milano e Torino.
Per 10 persone sono scattati immediatamente gli arresti domiciliari. Il tutto sarebbe stato gestito dal cognato e dal nipote di Nitto Santapaola, rispettivamente marito e figlio della sorella Concetta Santapaola. Il ruolo di capo era affidato al figlio di Concetta, Vincenzo Romeo, che veniva aiutato dai fratelli e supervisionato dal padre. L’interesse maggiore della famiglia era quello per i centri scommesse e distribuzione delle macchinette video-poker nel messinese.
Da alcune intercettazioni effettuate dalla Procura di Messina, è emerso che Vincenzo Romeo avesse partecipato anche ad un incontro di finanzieri a Roma presenziato da esponenti della Sacra Corona Unita e della ‘Ndrangheta.
Romeo, si pensa che avesse a che fare anche con alcune società quali la “Demoter S.p.a.”, di proprietà di Carlo Borrella ex presidente dell’associazione degli imprenditori edili di Messina e “Cubo S.p.a.”, che, secondo l’accusa, essendo state finanziate dall’organizzazione mafiosa, si erano avvicendate nei lavori di realizzazione e parziale adeguamento della «Strada statale 112 Bovalino – Platì – Zillastro – Bagnara».
La cellula Santapaola di Catania presenta chiare caratteristiche di un clan che non vuole apparire, che agisce di nascosto, senza eventi eclatanti. Che, aiutata da alleanze locali, riesce a intraprendere rapporti socio economici con la società che conta e gestisce società e servizi. Che abbandona le classiche forme di organizzazione mafiosa e si concentra sul calcio, sulle scommesse, che opera sul controllo e il clientelismo degli enti pubblici.
È una struttura criminale all'avanguardia che ha abbandonato le sparatorie e i padrini, ma che opera con un profilo basso, e se vogliamo, ancora più difficile da debellare perchè nascosta. Rimane comunuqe rispettata, riconoscita come una autorità superiore alle altre che obbediscono davanti ad essa. Hanno trovato anche il modo di sostituire il pizzo con altri tipi di "favori" all'interno delle imprese stesse che gestiscono i subappalti o le forniture. Una cellula di Cosa nostra fuori dall'ordinario che cambia le parti di società per bene e società violenta ma con il fine ultimo che purtroppo non cambia, l'associazione mafiosa.
di MC ROTA
Una nuova tendenza dilaga tra i giovani, giocare al Blu Whale. Non facciamoci ingannare dal nome “balena blu ”apparentemente positivo. Il gioco, infatti, ha come scopo il suicidio. Il fenomeno nasce in Russia e si dilaga tramite i social. A cadere nella trappola infernale sono bambini dai 9, fino a ragazzi di 17 anni. Ad oggi le vittime in Russia sono 157 ma il gioco sta dilagando anche in Europa, casi in Francia, Gran Bretagna e persino in Italia.
Le regole del gioco sono molto semplici. La vittima decide di giocare postando #f57 e di li a poco viene contattata da un tutor. Da quel momento il bambino è costretto a giocare sotto ricatto e manipolazioni psicologiche. La durata del gioco è 50 giorni, nei quali, i bambini devono compiere azioni assurde come tagliarsi il braccio, svegliarsi alle 4,20 tutte le notti per guardare film horror o ascoltare musica triste e documentarlo tramite foto che dovranno essere poi inviate al loro tutor. Sono proprio questi ultimi le menti malate che manipolano i bambini fino ad arrivare al 50 esimo giorno quando le vittime devono buttarsi nel “profondo” ovvero dal palazzo più alto della città, anche questa azione deve essere documentata, e, la cosa che spaventa di più è che di solito a filmare sono altri bambini. Chi “arriva nel mare profondo” viene considerato dagli altri il vincitore del gioco e paragonato alla prima vittima, Irina Polyncova, una ragazza russa di soli 16 anni per la quale i tutor hanno scelto una morte diversa, dopo essersi sdraiata sui binari è stata decapitata da un treno.
Purtroppo durante il periodo del gioco i bambini risultano essere normali, nessun segno di depressione. Dalle testimonianze delle mamme delle vittime emerge però il disegno ricorrente di balene, le sveglie notturne e ricerche di situazioni macabre sui motori di ricerca di internet. Le ultime hanno fatto il nome di Budeikin Phillip, un ragazzo di 21 anni che si pensa essere una delle menti di questo macabro gioco, attualmente dietro le sbarre afferma che ha liberato i bambini da una vita che non valeva la pena di essere pienamente vissuta.
di MC ROTA
Le magliette gialle del Pd scendono in campo per pulire strade e parchi a Roma. E subito riparte la polemica con il sindaco Virginia Raggi. All’iniziativa, lanciata la scorsa settimana dal segretario Matteo Renzi in pieno caos immondizia nella Capitale, partecipano oltre mille volontari, secondo i dati del partito.«Le #magliettegialle diventeranno sempre più un marchio di fabbrica del nuovo Pd. Iscritti, simpatizzanti ma anche cittadini che non ci votano: a tutti un grazie per aver deciso di dedicare del tempo alla propria comunità. Il Pd fa e farà formazione, scambio di idee, eventi sul territorio, forum di partecipazione, presenza sul web. Ma anche – quando serve – un bell’evento con le magliettegialle per rimettere a posto gli spazi di tutti» come oggi nella pulizia di Roma, scrive su Facebook Renzi.
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